E’ finita sul tavolo del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, la vicenda della grande opera incompiuta della crisi idrica del Vastese e del Molise: la diga di Chiauci.
In un’interrogazione (https://www.facebook.com/CastaldiM5SSenato/videos/1491662550924739/) il senatore di Vasto, Gianluca Castaldi (Movimento 5 Stelle) ha chiesto al componente del Governo Gentiloni “di formulare un cronoprogramma certo e definitivo per i lavori indispensabili al completamento della diga di Chiauci e di interrompere questo ciclo vizioso di infiniti rinvii. Ferma restando la competenza dell’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) e della Corte dei Conti ho anche chiesto al Ministro Delrio se non ritenga necessario un costante monitoraggio sull’Ente gestore, il Consorzio di Bonifica Sud-Vasto, relativamente all’emanazione e attuazione dei futuri bandi di gara, sulla gestione dei lavori, sulla trasparenza delle informazioni”.
“La diga di Chiauci – ricorda il parlamentare pentastellato – è una struttura situata in Molise, ma a servizio anche e
soprattutto dell’Abruzzo, con funzioni irrigue, potabili e industriali. Da venti anni si aspetta di vederla completata e pienamente in funzione. Il serbatoio artificiale è stato terminato nel 1997, ma siamo ancora nella fase dei primi invasi sperimentali: mancano alcuni lavori di completamento fondamentali e, come spesso accade in Italia, la nostra classe politica ha trasformato la diga di Chiauci in una palude di rinvii, decisioni contraddittorie e ostacoli burocratici.
Prima il governo trasferisce 7,5 milioni di euro al Consorzio di bonifica per far partire il cantiere, l’anno successivo lo stesso governo ci ripensa e trasferisce quei soldi altrove. Passano 5 anni e 7,5 milioni non bastano più, ora ne servono 25. Il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) dice a tutti di stare tranquilli, ci pensa lui a metterci i fondi. Tutto risolto? Macché: la Corte dei Conti blocca tutto, perché la delibera del Cipe manca dei pareri dei competenti organi tecnici, e quindi dei 25 milioni del Cipe ben 13 andrebbero a opere che è impossibile avviare.
La prima fase dei lavori con inaugurazione è stata fatta il 4 aprile 2011. Allora l’invaso della diga arrivava a 4 milioni e mezzo di metri cubi, cioè un terzo della capienza massima. Ma per poterla riempire tutta – dice Castaldi – si sarebbe dovuto aspettare maggio 2013. E stiamo ancora aspettando.
Il Senatore vastese ha interrogato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, chiedendogli conto della situazione di questa incompiuta epocale. Ad agosto 2017, la diga di Chiauci resta vuota a causa della tremenda siccità che ha colpito l’Italia e a settembre si torna a parlare di interventi di potenziamento, adeguamenti, completamento dei lavori: stavolta ci dicono che sarà tutto pronto entro sei mesi”.