Il difensore civico regionale ha archiviato la pratica relativa al concorso per disabili indetto a maggio dal Comune di Vasto.
“Si conclude una vicenda spiacevole, che ha fatto il male della nostra comunità, e si ristabilisce una dimensione di verità: nessuna volontà discriminatoria era alla base di quel bando”, commentano in un comunicato stampa il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e l’assessora alle Politiche sociali, Lina Marchesani.
Ad adire al difensore civico era stato Vincenzo Suriani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, tramite un esposto inviato anche ad altre autorità per chiedere se avessero carattere discriminatorio, vista la richiesta della patente B quale requisito indispensabile, gli avvisi pubblici di selezione, pubblicati il 15 maggio scorso, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di due unità di personale di categorie “B” e “B3”, profilo professionale, rispettivamente, di “Esecutore Amministrativo” e “Addetto alla registrazione dati – Collaboratore Amministrativo”.
“Avevamo in più occasioni ribadito – ha specificato la delegata della Giunta Menna – che il bando era in linea con l’ordinamento normativo vigente, non confliggeva con nessuna legge e che il requisito della patente di guida era presente in bandi prodotti in altri comuni.”
Nel motivare l’archiviazione, il Difensore Civico Regionale, l’avvocato Fabrizio Di Carlo, ha sancito che relativamente alla richiesta del requisito della patente di guida, ‘non è dato rinvenire l’esistenza di alcuna specifica norma al riguardo’ e che ‘il Responsabile del Servizio – Dirigente del Personale poteva adeguare ovvero integrare i requisiti generali e speciali per l’ammissione ai concorsi per particolari qualifiche funzionali e profili professionali”.
“Chi si è divertito a sporcare l’immagine della nostra città, tanto più se si trova a ricoprire cariche di pubblica responsabilità, dovrebbe ora interrogarsi sulla necessità di aver procurato tanta inutile polemica, soprattutto se si è speculato su opportunità lavorative riservate, da Ccnl, a categorie protette. Auguriamo alla nostra comunità – concludono Menna e Marchesani – che questa campagna denigratoria non torni a ripetersi”.
L’opposizione: “Altre cinque autorità devono esprimersi” – Secondo i sei consiglieri comunali della coalizione centrodestra-movimenti civici, “il difensore civico regionale, pur decidendo di archiviare la segnalazione per quanto di sua competenza, smentisce in più punti della sua ricostruzione l’amministrazione Menna.
Per esempio, a fronte di un sindaco che aveva detto di essere obbligato dalla legge a imporre il requisito della patente B ai disabili,
l’avvocato Di Carlo scrive esplicitamente ‘relativamente alla richiesta del requisito della patente, all’esame dei vari bandi prodotti non è dato rinvenire l’esistenza di alcuna specifica norma al riguardo, tanto che i medesimi Enti richiedono detto possesso a loro discrezione”. Una scelta, quella della patente a pena di esclusione, voluta quindi solo e soltanto dall’amministrazione Menna. E ancora, prosegue Di Carlo, ‘deve ritenersi che le eccezioni sollevate (…) configurino solo delle semplici limitatezze ed imperfezioni formali che non sembrano inficiare la legittimità del procedimento’. Insomma un provvedimento discrezionale e con limitazioni ed imperfezioni. Di fronte a questo Menna e Marchesani cantano vittoria?”, chiedono Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani.
Ricordiamo all’amministrazione che il difensore civico è solo una delle sei autorità a cui i consiglieri di minoranza si sono rivolti. E che dietro ai nostri reclami e ai nostri esposti non c’è alcuna volontà di denigrare l’operato dei dirigenti e assessori comunali, che si denigrano col loro operato quotidianamente da soli, ma la volontà di ampliare la partecipazione a un concorso pubblico per diversamente abili anche ai tanti ragazzi che, sfortunatamente, non hanno avuto la possibilità di ottenere la patente di guida. La nostra battaglia per la trasparenza e la legalità continua”.