I morti di San Giuliano di Puglia (27 bambini e una maestra) diventano terreno di scontro politico proprio nei giorni del 15° anniversario del drammatico terremoto. Succede a San Salvo, dove si accende a suon di comunicati stampa lo scontro politico tra amministrazione Magnacca e Partito Democratico. Il post-consiglio comunale è più duro della seduta della stessa assise civica del 31 ottobre scorso durante la quale i toni erano rimasti tuttavia pacati [LEGGI].
IL POLO SCOLASTICO – A dare il via alle danze è l’ufficio stampa del Comune che, ieri, in una nota ricapitola le ragioni del disequilibrio di cassa segnalato dalla Corte dei Conti concludendo con l’approvazione del polo scolastico, argomento introdotto con un parallelismo di dubbio gusto per sottolineare con forza il rammarico del voto a favore della sola maggioranza: “Il sindaco Magnacca, infine, ricorda una data. Quella del 31 ottobre 2002: il terremoto di San Giuliano di Puglia dove ha distrutto una scuola e tolto la vita ad un’intera classe di bimbi. Una generazione… Il 31 ottobre 2017 il Consiglio comunale ha approvato definitivamente il finanziamento del nuovo Polo scolastico per i nostri bimbi. Un’opportunità che non capiterà più. Un solo rimpianto: la delibera è stata votata dalla sola maggioranza e respinta dalla minoranza. Sarebbe stata grande prova di forza e di coraggio intestare a tutto il Consiglio comunale una tale opera. Peccato. Ora però lavoriamo tutti assieme per vederla realizzata“.
Il gruppo del Pd – rappresentato in consiglio da Antonio Boschetti, Gennaro Luciano e Giovanni Mariotti – non gradisce e in un’ora arriva la replica: “Usare il terremoto di San Giuliano del 2002 dove trovarono la morte decine di bambini è, per non usare altri termini, veramente di basso livello e soprattutto segno di irrispettosità verso di loro e verso le loro famiglie. Non siamo contro la realizzazione di un Polo scolastico. Non abbiamo votato no perché vogliamo che i nostri bambini continuino a frequentare scuole non sicure e non a norma”.
Il mutuo di 3 milioni “per i prossimi 30 anni” per il Pd è troppo (soprattutto sommato ai quasi 2 milioni di disavanzo): “Sì al polo scolastico, ma con le casse comunali al limite delle entrate purtroppo no. Siamo a favore delle scuole sicure, in linea con il governo e la Regione. Bello il progetto, ma come pensa il Comune di pagare il mutuo? L’amministrazione comunale non può nascondersi dietro l’aumento dei buoni-pasto. Perché i 40mila euro che si ricaverebbero sono briciole. Il Comune, la Scuola Media Salvo D’Acquisto, la Scuola Materna e la palestra di Via Ripalta, la pista ciclabile, sono tutte opere realizzate con soldi della Regione Abruzzo. E ci ritroviamo però ora il fiato sul collo della Corte dei Conti. Basta usare delle tragedie come quella di San Giuliano per pura e mera campagna elettorale”.
[ant_sx]IL DISEQUILIBRIO FINANZIARIO – Sulla cifra di 1.900.000 € di disequilibrio di cassa, il sindaco Tiziana Magnacca nella stessa nota aveva rassicurato tutti: “I cittadini di San Salvo possono stare tranquilli: i conti del Comune sono a posto. La delibera della Corte dei Conti prende in esame le anticipazioni di tesoreria predisposte dal Servizio finanziario comunale. In particolare sono stati anticipati per i Servizi sociali 436.145,53 €, a cui vanno aggiunti altri 621.463,90 € per quote di competenza; inoltre ad oggi devono essere riscossi 15.542,36 € per le elezioni regionali del 2014 e 1.176.789,85 € per opere pubbliche e interventi di edilizia scolastica“.
Come nel corso del consiglio, la Magnacca sottolinea le anticipazioni fatte in attesa dei pagamenti della Regione: “Il Servizio finanziario della Regione Abruzzo ha sostenuto in una nota giustificativa che i rimborsi sono stati sospesi per mancanza di risorse stanziate sul bilancio regionale per il 2017. Non avevamo altra scelta, se avessimo dovuto attendere in cassa l’arrivo dei soldi, non avremmo potuto svolgere e garantire alcuna attività sociale e nemmeno adeguare l’edilizia scolastica“. Poi l’affondo finale che riprende quanto detto da Boschetti sulla filiera partitica tra minoranza locale e maggioranza regionale: “Chiediamo al Pd di San Salvo, se vuol far qualcosa di utile per la comunità, di sollecitare gli uffici regionali, gestiti dalla sua parte politica, a provvedere in maniera spedita e senza indugio a predisporre i dovuti pagamenti al Comune di San Salvo”.
La replica del Pd non si fa attendere. “La giovane e ambiziosa sindaca di San Salvo – si legge in un secondo comunicato – dovrebbe sapere che fare e completare opere con soldi altrui necessita di una pianificazione di rientro economico nel caso in cui eventuali enti terzi coinvolti non dovessero pagare nei tempi stabiliti, non ci si può affidare alla sorte“.
“Il buon amministratore (il riferimento è al decalogo di don Luigi Sturzo, citato proprio dalla Magnacca durante l’insediamento, ndr) che spende ricorrendo all’anticipo dei fondi al proprio tesoriere sa che entro la conclusione dell’esercizio finanziario (31 dicembre) quei soldi li deve restituire. La responsabilità, secondo la Magnacca, è sempre di altri. La verità è una sola: se i soldi (1.900.000 euro) non dovessero essere restituiti al tesoriere nel tempo di due mesi, saranno le tasche dei cittadini e farne le spese e certamente per chi ha speso e non doveva spendere. Non si può rispondere ‘metteremo in atto azioni legali nel caso in cui la Regione non dovesse pagare’, perché la Corte dei conti continuerà sempre a bussare alla porta. Delle azioni legali alla Corte dei conti non interessa.
SCAMBIO DI SINDACI – Il Primo novembre dei comunicati stampa però non si conclude qui. Poco prima della mezzanotte, a degna conclusione di una giornata di botta e risposta, arriva la ciliegina sulla torta. La proposta è del vicepresidente del consiglio comunale di Vasto, Davide D’Alessandro: “Scambiamo Francesco Menna con Tiziana Magnacca”.
“Al Pd di San Salvo, che rimbrotta la Sindaca Magnacca per un disequilibrio di un milione e novecento mila euro – scrive D’Alessandro – propongo un cambio immediato: voi ci date la Magnacca e noi vi diamo, anzi vi portiamo con la carrozza trainata da quattro cavalli, Menna e Lapenna. Il disequilibrio del nostro Comune, infatti, al 31 agosto era di nove milioni e duecento mila euro, con uno scostamento pari al 78%. Se il Pd di San Salvo, per la delibera della Corte dei conti, parla di rischio bancarotta, che parola dobbiamo usare per Vasto? Il termine pre-dissesto non è piaciuto a Menna e Lapenna, ma sempre di disastro si tratta. Un disastro di proporzioni gigantesche, una voragine che va coperta in breve tempo, non paragonabile al debituccio di San Salvo. Ecco perché rivolgo un caldo invito ad Antonio Boschetti, segretario del Pd sansalvese. Noi ti portiamo Menna e Lapenna, tu in cambio mandaci la Magnacca“.