E’ tornato al suo colore originario Palazzo De Giorgio, in largo Tappia a Lancianovecchia, dopo più di 40 anni di rosso magenta, dopo il restauro della facciata, è tornato ad un rosa pesca. Ed in città ci si divide tra i più affezionati a quel colore acceso che accompagnava l’ingresso al quartiere più antico della città e tra chi invece apprezza questa nuova tonalità, senza dubbio più tenui ed elegante.
“Il Palazzo De Giorgio non subiva restauri dagli anni ’70. – dice l’architetto Umberto Nasuti, firmatario del progetto – Abbiamo fatto una ricerca sui colori originari sia fisicamente, andando a vedere cosa c’era sotto il colore rosso che conoscevamo, sia sulle carte, o meglio sui disegni del progettista degli anni ’20. Il disegno del progettista, tra l’altro, lo abbiamo mostrato un paio d’anni fa, quando con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) abbiamo aperto il sito al pubblico. – spiega a Zonalocale – Di concerto con la soprintendenza di Chieti, e con la proprietà, si è scelto il colore da utilizzare, cioè quello più vicino al colore di allora.
In origine, la facciata principale di questo palazzo, appartenuto ai Bocache e passato successivamente ai Murri e da questi ai de’ Giorgio, era quella, in stile neoclassico, che si affaccia lungo la via degli Agorai, dalla parte opposta a quella che oggi vediamo. Un primo intervento di sistemazione è evidente soprattutto nel portale, affiancato da due paraste e sul quale ancora si leggono le iniziali dei Murri e, nelle cornici di finestre e balconi dei primi due piani.
Nel 1921 venne sistemato il largo antistante con la collocazione della fontana pubblica opera di Alfonso Cotellessa. La facciata che oggi vediamo risale al 1923 quando lo stesso capitano Cotellessa, al quale il palazzo deve il nome, marito di una vedova De Giorgio, progettò e fece realizzare la sopraelevazione dell’edificio e rimodernare il prospetto in stile eclettico con elementi di gusto floreale. I due draghi porta-lampione posti ai due lati dell’ingresso principale sulla piazza provengono da Villa Sorge, sita lungo viale Cappuccini.
Molto interessanti sono le decorazioni delle sale interne che, coprono un arco cronologico che va dal XVII al XX secolo. Importanti sono il Salone degli Specchi che, conserva ancora intatti arredi e tendaggi di gusto Rocailles e la Sala di Amore e Psiche le cui pareti sono decorate con papiers peints che ritraggono episodi tratti dal mito greco e, la cui volta venne dipinta dal pittore lancianese Vincenzo Gagliardi agli inizi del’900.
“Si sono anche restaurate le balconate e le colonnine in cemento, che erano molto ammalorate. – conclude Nasuti – Un ottimo lavoro, realizzato anche grazie a ottime maestranze lancianesi”.