L’intenzione era già trapelata l’estate scorsa e ora si è concretizzata. Le famiglie del villaggio Helios di San Salvo Marina hanno impugnato davanti al Tar di Pescara l’ordinanza n. 15 del 2014 che fissava lo stop alla musica all’aperto all’1.30 nel centro abitato e alle 2.30 (alle 3 dal 15 luglio al 15 agosto) nelle zone limitrofe.
La guerra dei decibel, quindi, non si è arrestata dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che alcuni mesi aveva respinto il ricorso del Comune. Gli effetti di quella vicenda, infatti, furono minimi: annullata l’ordinanza 2015 (che fissava il limite alle 3), era rientrata in vigore quella dell’anno prima con un stop di mezz’ora in più [LEGGI].
Patrizia Oriente, che in rappresentanza delle 36 famiglie di turisti del villaggio – situato a pochi metri di distanza dal piazzale Cristoforo Colombo, dove si concentrano gli eventi estivi – ha presentato il primo ricorso insieme a Francesco Liberatore, ci aveva descritto l’invivibilità di giornate contraddistinte dalla musica ad alto volume: “Non possiamo fare ciò che si fa in una casa-vacanza: non possiamo invitare amici, non possiamo mangiare in balcone perché non si riesce a parlare, i vetri tremano”.
[ant_dx]La Oriente ha spiegato più volte di non voler zittire la marina, ma di chiedere solo maggiori controlli sui decibel per garantire i diritti di tutti: divertimento e riposo allo stesso modo.
Il sindaco Tiziana Magnacca, come argomentato anche dal Consiglio di Stato, non avrebbe potuto stilare quello che era un vero e proprio regolamento. Questo, invece, sarebbe dovuto passare in consiglio comunale. “Andava, inoltre – ci spiegò la ricorrente – contro la normativa vigente nazionale e la 770/2011 della Regione Abruzzo che dice che in regime di deroga si può sforare per 10-12 giorni al mese non nello stesso posto e non consecutivi”.
Sul nuovo ricorso l’assessore al Turismo, Tonino Marcello, dice a zonalocale.it: “Ciò che deve essere chiaro è che la nostra ordinanza non deroga i decibel dopo la mezzanotte. Spesso si pensa che con l’ordinanza si può andare oltre i 55 decibel dopo la mezzanotte, ma non è così perché si derogava solo l’orario. Per i decibel valgono le normative nazionali e regionali. La sua battaglia è su quello, ma noi abbiamo derogato solo l’orario”.
Tra i ricorrenti e il Comune non ci sono stati incontri, “Ho avuto la richiesta di incontrarci – dice Marcello – ma a questa, nonostante la mia disponibilità, non è seguito alcun appuntamento”.
L’incontro mancato in estate ora avverrà tra i rispettivi legali nelle aule del Tar, di nuovo.