Il bersaglio preferito è Luciano Lapenna. Ivo Menna si scaglia ancora contro l’ex sindaco di Vasto e, da appena una settimana, segretario cittadino del Partito democratico.
Proprio quel Pd al quale Ivo Menna si è iscritto a febbraio per la prima volta dopo una vita di militanza comunista, ambientalista e nelle liste civiche da lui fondate: prima Un voto pulito per Vasto, poi La nuova Terra.
“Lo scorso anno ho ritirato la mia candidatura perché c’era la prospettiva di vedere un Menna sindaco di questa città”, aveva tuonato sabato scorso nel suo intervento al congresso dem, riferendosi a suo nipote Francesco, da un anno e quattro mesi sindaco di Vasto.
Nel comizio di oggi pomeriggio, ribadisce le pesanti critiche di una settimana fa, parlando di “congresso falso” e di “fallimento del Pd”, dopo aver constatato che, all’assemblea di una settimana fa, “hanno partecipato 48 persone a fronte di 378 iscritti”. La sua candidatura antitetica a quella di Lapenna è tramontata per mancanza delle 120 firme necessarie a correre per la poltrona da segretario.
L’attacco al decennio lapenniano è su tutti i fronti: “Non ha fatto nulla per frenare la cementificazione della città, non ha mosso un dito per bloccare il saccheggio ambientale. Lui, che si definiva ambientalista”.