E’ stato firmato da tutti i 5 gruppi consiliari di minoranza (Libertà in Azione, Forza Italia, Lanciano Popolare – UDC – Nuova Lanciano e Lanciano al Centro) il documento con cui si richiede ufficialmente all’Amministrazione Pupillo di rimborsare i cittadini che hanno erroneamente pagato la TARSU 2013 con aggravi non dovuti.
“Con delibera del consiglio comunale del 29.11.2013 l’Amministrazione Pupillo avevo deciso di non applicare la TARES e di prorogare la TARSU già in vigore per l’anno 2012, con aggravio degli oneri differenziali a carico dei contribuenti (aumentandola del 19% per le utenze domestiche e del 33% per le utenze non domestiche), al fine di perseguire il conseguimento della copertura integrale dei costi di gestione del servizio. – spiega Tonia Paolucci, Libertà in Azione – In realtà il legislatore aveva riconosciuto alle Amministrazioni locali la possibilità di disciplinare il prelievo tributario con lo stesso regime impositivo (TARSU) in vigore nel 2012; con esplicito divieto, però, in caso di reiterazione della TARSU, di aggravio, a carico degli utenti”. I costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo dovevano, quindi, essere attinti dalla fiscalità generale. Il tutto al fine di evitare (a favore dei cittadini), un incremento della TARSU prorogata per il 2013.
“Avevamo già sollevato la questione in consiglio comunale ma non siamo stati ascoltati – dice Paolo Bomba, Nuova Lanciano – e non è possibile scaricare ancora una volta ogni colpa sui dirigenti. Chi amministra deve prendersi le proprie responsabilità e renderne conto ai cittadini”. E la tesi sostenuta dalla minoranza è la stessa delle CommissionI Tributarie, Provinciale e Regionale, e dallo stesso Consiglio di Stato a cui fanno espresso riferimento nelle sentenze notificate al Comune. Questa scelta ha determinato un introito aggiuntivo pari a oltre 900 mila euro, non dovuti.
“Questo interrogativo rimasto senza risposta viene riproposto oggi con cognizione di causa alla luce delle sentenze delle Commissioni già citate. Dette sentenze notificate all’Ente non sono mai state rese note ai consiglieri comunali, ma la cosa più grave è che davanti alla Commissione Tributaria Provinciale l’Ente addirittura non si è costituito. – afferma Graziella Di Campli, Forza Italia – Presentata oggettivamente la situazione incresciosa e considerata la superficialità, la noncuranza e la incapacità di programmazione con le quali l’Amministrazione Pupillo si è posta nei confronti di tale grave, gravissima realtà, noi chiediamo che questa maggioranza si adoperi concretamente per trovarne rimedio”.
In conferenza stampa presente anche il fiscalista Francesco Paolo D’Orsogna, il primo ad aver sollevato la questione e presentato un ricorso al Comune di Lanciano per riavere indietro le somme in più pagate. “Ad oggi sono già sei le sentenze esecutive che danno ragione ai contribuenti e condannano l’Amministrazione al rimborso. – commenta – Mentre invece le domande di rimborso in sospeso sono circa un migliaio. Quando si troverà soluzione al problema?”.
Per questi motivi, la minoranza chiede dunque il rimborso delle somme versate e non dovute e l’apertura di uno sportello ad hoc che provveda a soddisfare questo dovere e che per il futuro agisca da facilitatore o da mediatore nelle controversie di qualsiasi natura quindi anche tributaria tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione.