Stava tornando in bici a casa dopo aver giocato a calcetto con gli amici, quando un cinghiale lo ha travolto. È successo ieri pomeriggio a Tufillo. Il protagonista della brutta avventura, un bambino del posto, per fortuna sta bene, ha riportato solo qualche escoriazione, ma lo spavento è stato grande. L’incredibile episodio si è verificato sulla strada del campo di calcetto (via Fontana Grande) a poca distanza dal cimitero comunale, praticamente all’interno del centro abitato. Copione già visto tante volte: l’animale è spuntato dalla vegetazione attraversando di corsa la carreggiata.
Il fatto è solo l’ennesimo che testimonia l’intraprendenza degli ungulati che ormai senza alcun timore nei confronti della presenza umana si spingono fin dentro i centri abitati non solo di notte.
Il sindaco Ernano Marcovecchio dice a zonalocale.it: “Il ragazzino per fortuna sta bene, oggi è andato regolarmente a scuola, ma questo caso deve far riflettere su quale dimensione ha raggiunto il problema. Non capiamo cosa si sta aspettando per prendere provvedimenti, cos’altro deve accadere?”.
“Ormai siamo noi gli ospiti in una repubblica di cinghiali, speriamo ci accettino almeno per un altro po’”, è l’amara ironia del primo cittadino.
[ant_dx]GLI ULTIMI CASI – Per trovare altri problemi di convivenza causati dal proliferare dei cinghiali basta andare indietro di qualche giorno. Ieri mattina un nuovo incidente causato dall’attraversamento di un ungulato in territorio di San Salvo sulla Statale Trignina. La settimana scorsa un cane è stato ucciso da un cinghiale a Lentella davanti a una rimessa agricola alle porte del paese. A fine settembre, invece, l’avvistamento tra le case di Furci [LEGGI].
È sempre di qualche giorno fa, invece, l’allarme lanciato da Coldiretti sulla produzione di zafferano calata del 30% a causa di questi animali che hanno disotterrato e mangiato i bulbi.
L’ULTIMO PROCLAMA – L’ultimo annuncio in tema di cinghiali, invece, risale a 10 giorni fa. L’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe, in occasione di un convegno a Cupello, ha affermato la necessità di aprire la caccia anche all’interno delle riserve naturali [LEGGI].