Il clima è rovente. In Consiglio comunale e anche fuori. Si fa sempre più aspro lo scontro tra amministrazione Menna e opposizione. Ma anche dentro gli schieramenti. E, a un mese dal Consiglio comunale del 12 settembre, quando la Giunta è andata sotto, non sono ancora sciolti i nodi interni alla maggioranza e, soprattutto, al Partito democratico, che dovrà eleggere il suo segretario cittadino nel giro di un paio di settimane e non ha ancora trovato la quadra su un nome condiviso, che consenta di porre fine al commissariamento che dura ormai da un anno.
Problemi su cui la minoranza di centrodestra affonda il coltello nella piaga, ma non è esente da divisioni, visto il clima teso tra cinque consiglieri della coalizione centrodestra-movimenti civici e Unione per Vasto, il movimento fondato da Giuseppe Tagliente e rappresentato in Consiglio da Alessandra Cappa.
Consiglio comunale – Una seduta che si preannunciava di ordinaria amministrazione diventa guerra aperta. Si litiga fin dall’inizio, sulla variazione di bilancio, poi sulle interrogazioni e, infine, su un documento sulla sanità presentato a sorpresa da Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), che ne chiede la discussione urgente. Il sindaco, Francesco Menna, fa la voce grossa con l’opposizione e chiede ai suoi di votare contro l’urgenza, respingendo così la proposta, che non viene neanche discussa.
A tarda sera, quando la seduta è ormai conclusa da un pezzo, Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Edmondo Laudazi, Guido Giangiacomo e Vincenzo Suriani diramano un comunicato congiunto in cui sostengono che “finisce in comica un Consiglio comunale farsa retto da un sindaco” che “ha gettato la maschera, il bravo ragazzo, con l’atteggiamento di un Kim Jong-un nostrano”. Poi attaccano sulla relazione della Corte dei conti: “Del resto, quando la bacchetta viene messa nelle mani di chi non conosce la musica, di chi tenta di spaventare i consiglieri di minoranza invitandoli a rivolgersi continuamente al Prefetto e alla Procura, il pre-dissesto finanziario è garantito”. Il bersaglio è Menna: “I due colpi ricevuti sulla costituzione di parte civile nel processo sui baschi azzurri (che vede coinvolti Lapenna e assessori della sua Giunta), e sulla defenestrazione di Pollutri, votata dalla maggioranza del Consiglio e, dopo un mese, non ancora eseguita, gli hanno tolto l’aureola del fanciullo celeste”.
I gruppi consiliari di maggioranza rispondono parlando di “ostruzionismo scomposto ed urlato di alcuni consiglieri comunali che, palesemente, perseguono l’unico obiettivo di impedire i lavori del Consiglio, mettendo in atto azioni provocatorie e producendo artificiosi cavilli regolamentari. Nella loro ricerca spasmodica di visibilità, non importa se oggetto della discussione sono provvedimenti importanti per la comunità come, ad esempio, la ratifica di una variazione di bilancio che permetterà il finanziamento di importanti opere pubbliche. Hanno trovato, come sempre, una maggioranza coesa e compatta nel respingere ogni tentativo teso ad impedire la discussione democratica degli argomenti oggetto dei lavori e, quindi, minare l’autorevolezza del Consiglio”.
Scontro nel centrodestra – “Ringraziamo quei consiglieri di minoranza che non si sono lasciati coinvolgere in questo risibile tentativo di impantanare il sereno svolgimento dei lavori”, si legge nel comunicato del centrosinistra.
Il riferimento non esplicito è ad Alessandra Cappa, che ha votato a favore della variazione di bilancio con cui sono stati finanziati i lavori per la pubblica illuminazione a San Lorenzo, la riparazione del tetto di Palazzo d’Avalos e un parcheggio nella Riserva naturale di Punta Aderci.
Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Edmondo Laudazi, Guido Giangiacomo e Vincenzo Suriani: “Unione per Vasto-Tagliente scopre che è gravissima la situazione debitoria del Comune di Vasto e si dice allarmata per l’intervento della Corte dei conti, la sua consigliera Cappa vota con la maggioranza a favore di una ratifica di bilancio e la maggioranza, con un comunicato, la ringrazia dopo aver speso 2500 euro per sancirne la compatibilità con un parere legale esterno “.
La replica di Cappa: “Ci tengo a far sapere a tutti i vastesi che possono e potranno sempre contare sul mio impegno e sul mio voto tutte le volte in cui si lavora per migliorare, dare, costruire, fare per la nostra città. Vasto ha bisogno di una politica seria e costruttiva e non di faide, guerre e ritorsioni personali. Per i residenti di San Lorenzo, per i vastesi e i turisti che frequentano le spiagge di Vasto, ho votato e voterei, se potessi, altre cento volte”.
Nel pomeriggio arriva la controreplica: “Se otto consiglieri di minoranza su nove hanno votato contro la variazione di bilancio, questo non significa che siamo contrari al rifacimento del tetto di Palazzo d’Avalos o all’illuminazione pubblica a San Lorenzo”, replicano i rappresentanti della coalizione centrodestra-movimenti civici. “Siamo contrari alle delibere scritte male e argomentate peggio da Menna, prive di logica e approvate senza preventivi credibili. Noi non potevamo fare altrimenti, anche per dimostrare che, di fronte a tanta tracotanza e approssimazione, non ci appartiene alcuna politica consociativa. Del resto, non è credibile la lezione che ci viene fornita dalla Cappa, consigliera aggiunta della maggioranza, avvocato di Lapenna nel processo Baschi azzurri e tuttora consulente della società Pulchra, a capitale pubblico al 51%, con un contratto di 5.000 euro annui”.
Il caso irrisolto – Il caso Pollutri aleggia nell’Aula. Nel voto segreto del 12 settembre, una parte della maggioranza (a conti fatti, sei consiglieri tra sì e astenuti) ha sostenuto la mozione presentata dalla minoranza per impegnare Francesco Menna a licenziare l’ex sindaco di Cupello, da oltre un anno membro dello staff del primo cittadino.
A distanza di un mese, D’Alessandro riaccende la miccia: “Dimettiamoci tutti. I Consigli comunali sono inutili. Non è più dignitoso continuare. Fino a quando le mozioni non troveranno applicazione, non ci fideremo e voteremo sempre contro. Angelo Pollutri è stato defenestrato un mese fa e sta ancora nello staff. C’è qualcuno che vi costringe a non rispettare il voto dell’Aula?”.
D’Elisa: “I consiglieri di maggioranza leggano l’articolo 90 del regolamento consiliare e scopriranno che, ogni sei mesi, il sindaco deve trasmettere una relazione alla commissione di vigilanza per dimostrare l’attuazione degli atti di indirizzo approvati dal Consiglio comunale”. Ne scaturisce un botta e risposta con Marco Marra (SI per Vasto).
A un certo punto, D’Alessandro chiede al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, di far spostare Pollutri, che assiste alla seduta e si è messo vicino al muro retrostante gli scranni dei consiglieri di centrodestra: “Non vogliamo nessuno che possa guardare le nostre carte”. Nasce un battibecco con Lapenna: “E’ un membro dello staff del sindaco”, urla l’ex primo cittadino. Forte richiama D’Alessandro ad abbassare i toni e, al culmine della discussione, invita due agenti municipali, che piantonano l’Aula, ad accompagnare fuori il rappresentante di Vasto2016. Alla fine, gli animi si placano e l’espulsione non si concretizza.
Ma la vicenda scuote anche il Pd, in cui circola da giorni il nome di Pollutri quale possibile candidato alla segreteria. Al momento, è solo una voce di corridoio. Ma, se dovesse concretizzarsi, una parte tutt’altro che irrilevante del partito sarebbe pronta a fare le barricate.