Chissà se tireranno un sospiro di sollievo gli animalisti di tutto il mondo nell’apprendere la notizia o, per ideologismo, diranno che non è vera.
Il Fish and Wildlife Service (FWS), agenzia del Dipartimento degli Interni americano ed istituto che studia la conservazione della fauna selvatica, ha valutato il tricheco quale animale in grado di adattarsi alla scomparsa dei ghiacci artici, in barba ai mutamenti climatici. Secondo gli studiosi, quella dell’odobenus rosmarus, suo nome scientifico, non è una specie in pericolo.
Al di là dell’aspetto ambiental-animalista, ne siamo tutti contenti: questo simpatico mammifero pinnipede continuerà, nel tempo, a frequentare il Mar Glaciale Artico ed i mari subartici dell’emisfero boreale. Continuerà a metter su famiglia per ognuna delle sue specie: tricheco dell’Atlantico, del Pacifico e del Mare di Laptev che sia. In virtù delle valutazioni della FWS, le ipotesi contrarie si basano “su speculazioni piuttosto che su previsioni affidabili”. In verità, tale sortita appare in contrasto con quanto affermato dalla medesima agenzia solo qualche anno fa, ai tempi del Presidente USA, Barack Obama; allora il tricheco era ritenuto specie animale sotto stress a causa del riscaldamento terrestre, oggi no e forse tale circostanza a Donald Trump piace assai di più.
Chi non conosce il tricheco?! Zanne prominenti, baffi ed oltre 15 quintali di peso, una tonnellata e mezzo. E chi lo smuove! Lui vive in acque poco profonde, quasi sempre fermo sulla banchisa, si ciba dei molluschi ad essa sottostanti. Un animale gregario dalla lunga vita, con una posizione insostituibile nell’ecosistema marino artico. Nel diciannovesimo secolo, le sue membra rappresentarono pregiata merce negli scambi e gli ambienti commerciali di settore, grazie a lui, arricchirono.
Nei tempi moderni, il tricheco ispirò la creazione di uno dei famosi Pokémon giapponesi, Walrein, per la precisione; una creatura immaginaria che trova però fattezze umane anche negli ambienti della politica nostrana.
Son più di una le correlazioni tra il simpatico mammifero ed alcuni interpreti della rappresentanza popolare, a partire da quanto su riferito in ordine alla sua paventata ma, dalle ultime notizie, esclusa estinzione.
Soddisfatti per lo scampato pericolo, i trichechi della politica potranno continuare ad adattarsi ai mutamenti del loro ambiente (ambientali, per l’appunto).
E chi li smuove! Neanche il mutamento del clima politico o la liquefazione dei partiti. Continueranno, per resilienza, ad adattarsi, vivendo in acque poco profonde, quasi sempre fermi sulla pur limitata banchisa, cibandosi dei molluschi ad essa sottostanti. Personaggi gregari dalla lunga vita, con una posizione insostituibile nell’ecosistema della politica, laddove “un insieme di organismi viventi e della materia non vivente interagiscono costituendo un sistema autosufficiente e in equilibrio dinamico” (Google), grazie al quale gli ambienti di settore si alimentano.