Si è svolto giovedì 5 ottobre presso l’aula Magna “L.Umile” del Plesso Rossetti, in occasione della settimana della Dislessia, il Convegno “Dislessia: Parliamone” organizzato dall’IC Gabriele Rossetti. Illustri i relatori che hanno affrontato sotto i diversi punti di vista la dislessia, come disturbo specifico di lettura, la disortografia come disturbo che riguarda la componente costruttiva della scrittura, la disgrafia come componente esecutiva, motoria, di scrittura e la discalculia come disturbo nel manipolare i numeri, nell’eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i dati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici.
Il Dirigente Scolastico Prof. Maria Pia Di Carlo ha rivolto il saluto di benvenuto ai relatori, a tutti i genitori, ai numerosi docenti e ai rappresentanti delle diverse Associazioni ed Enti partner dell’Istituto intervenuti sottolineando l’attenzione della scuola e del Territorio a tutti i bisogni speciali degli alunni. Inoltre ha confermato l’impegno dell’Istituto sia nell’attivazione che nell’organizzazione di attività educativo-didattiche personalizzate per ciascun alunno in ogni ordine di scuola del Comprensivo. Ha ricordato le attività rivolte al coinvolgimento delle famiglie nell’approfondimento di tutte le problematiche che riguardano i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, quali ad esempio lo sportello DSA e il Laboratorio Metodologico per gli allievi con DSA.
Il Dirigente Scolastico ha sottolineato l’importanza del ruolo formativo della scuola, della necessaria sensibilità al tema, della presenza nell’Istituto di figure proposte all’organizzazione per i PDP (Piani Didattico Personalizzato) e alle relazioni con i familiari, l’attivazione di raccordi negli anni ponte delle classi quinte della primaria e le prime della scuola secondaria di primo grado.
[ads_dx]“E’ fondamentale percorrere la strada della Pedagogia dell’errore, l’errore rappresenta un momento di crescita per tutti, promuove l’auto correzione, insomma una sfida che deve vedere vincere l’alunno con DSA. Le abilità vanno incanalate e aiutate ad emergere” ha affermato la prof.ssa Maria Pia Di Carlo.
Considerevole il contributo della Dott.ssa Fiorucci, Dirigente Psciologico presso l’ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti che ha invitato i genitori presenti a riflettere sugli stili educativi presenti nella coppia e della loro incidenza sulla serenità del bambino/ragazzo con DSA. Talvolta la presenza di conflitti nei bambini (ad es. quale modello di stile seguire?) aumenta le difficoltà di apprendimento perché si trasformano spesso in rabbia.
Successivamente la Dott.ssa Barbara Mancini, psicologa e referente di sportelli di ascolto in diverse scuole del territorio, ha mirato il suo intervento a spiegare come gestire le discrepanze tra il risultato atteso e quello raggiunto dagli allievi con DSA. Ha evidenziato i disturbi asintomatici (lettura, scrittura e calcolo) da quelli emotivi in riferimento alla difficoltà, ha spiegato quanto sia fondamentale la figura dello psicologo per aiutare a monitorare e riconoscere le difficoltà, l’importanza di una immediata diagnosi funzionale e di un PDP confacente ai bisogni dell’alunno per assicurare un’ottima Integrazione tra la famiglia, la scuola e gli specialisti.
Importantissimo l’intervento del Dott. Benito Michelizza, Medico Foniatra responsabile del Centro Dislessia presso la Fondazione Padre Alberto Mileno, che ha messo l’accento sul fatto che leggere e scrivere dipende da come si costruisce la propria capacità linguistica. Ha ribadito di come dell’Ascolto si siano da sempre interessati gli audiologi e i foniatri studiando il sentire e il linguaggio. Il sentire implica l’individuazione dei suoni e il bambino già al quinto mese di gestazione è capace di sentire i suoni del linguaggio, e come nei primi anni di vita impara a processare gli elementi comunicativi. Il Dott. Michelizza ha riferito di una collaborazione del suo Centro con l’Universitá di Torino che ha coinvolto allievi con DSA certificati che ha indagato sulla modalità di ascolto dei DSA. Hanno misurato la Curva audiometrica e registrato l’incisione sulla comprensione delle piccole variazioni di suono. I DSA processano male tali variazioni, di qui la necessità di una riabilitazione non solo cognitiva, ma che verta anche su meccanismi neurobiologici.
Prezioso il contributo del Dott. Riccardo Alessandrelli, Dirigente Medico presso l’ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti Neuropsichiatra Infantile e Psicoterapeuta, che ha evidenziato l’importanza dell’aspetto emotivo e di come questo possa creare grandi conflitti a scuola. Il Dott. Alessandrelli evidenzia come il 5 % della popolazione ha un disturbo dell’apprendimento e di quanto gli adulti abbiano la responsabilità del bambino con DSA. E’ vitale porsi all’ascolto, per combattere il senso di frustrazione che nei bambini si può generare, ad imparare a capire come apprendono in modo diverso. I voti non devono essere correlati ugualmente a tutti gli altri, è necessario redigere una Carta d’identità dell’alunno e il PDP serve proprio a capire le caratteristiche e le dinamiche relazionali che possono creare difficile l’apprendimento. Il Servizio di diagnostica ha proprio il compito di riconoscerle, di evitare gli equivoci nonché di chiarire le problematiche e di potenziare questo sistema.
Puntuale è stato l’intervento dell’Assessore all’Istruzione, all’Innovazione e alle Politiche Comunitarie, Anna Bosco, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra Scuola, ASL, Agenzie Formative e Amministrazione. La diversità è una ricchezza, è solo necessario fornire ai bambini/ragazzi con DSA gli idonei strumenti e fornire loro modelli d’intervento, tali da fornire una vasta gamma di strategie per potenziarli nei diversi canali sensoriali. Il messaggio unanime è stato quello di vedere negli occhi di questi ragazzi la gioia di apprendere.
Emma Columbro