I numeri per fare la sala emodinamica a Vasto non ci sono. Servono almeno 250 interventi di angioplastica all’anno e un bacino d’utenza di 300mila abitanti. Numeri irraggiungibili per l’ospedale San Pio da Pietrelcina. Nella conferenza stampa di stamani, lo conferma l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, che ipotizza due vie alternative per provare ancora a centrare l’obiettivo di avere nel presidio ospedaliero di via San Camillo de Lellis le attrezzature e il personale indispensabili a salvare la vita alle persone colpite da infarto. Due strade non facili da percorrere, né veloci.
“Bisogna, intanto, attrezzare la sala per installare appositamente l’angiografo e poi cominciare a fare venire i medici, gli operatori sanitari, per poter costituire una rete unica che dia know-how e, quindi, sicurezza al cittadino e qualità della prestazione. Su questo ci sarà un mandato al direttore del Dipartimento, Angelo Muraglia, all’Agenzia sanitaria regionale e anche a chi, come il dottor Ugo Aloè, ha rappresentato, venendomele a consegnare, le 17mila firme del comprensorio e dei vastesi”, sostiene l’assessore, secondo cui, per trovare i numeri necessari, “l’alleanza col Molise sarebbe la strada migliore per tutti: sia per il Molise, che per l’Abruzzo ma, laddove non si dovesse pervenire a questo accordo, lavoreremmo per garantire il know-how clinico e prestazionale al cittadino. Abbiamo già prenotato, quindi comprato, l’angiografo. All’inizio del nuovo anno partiranno i lavori per attrezzare la sala per l’angiografo e iniziare ad aumentare le prestazioni con l’obiettivo di giungere, passo dopo passo, al programmato e all’urgenza. Per quest’ultima, fatta la parte strumentale, bisognerà far ruotare i medici della Asl“, facendoli operare anche a Vasto.
“Se si parla di emodinamica a Vasto, è merito del sottoscritto”, rivendica Antonio Boschetti, ex assessore regionale e attuale consigliere comunale a San Salvo. “L’approvazione fu fatta in Commissione Sanità del Consiglio regionale”.
“Ho chiesto ai nostri rappresentanti istituzionali di aiutarci a cambiare la legge, ti chiedo – dice a Paolucci – di lavorare per modificare i margini della normativa” e definisce coloro che hanno polemizzato di recente “barellieri dell’odio ed esperti di disinformazione”. Paolucci rincara la dose, accusando: “Parla la loro ignoranza, o la loro storia”.
La presenza di Aloè, che per primo ha lanciato il gruppo Facebook e poi la petizione intitolati “Noi che vogliamo la sala emodinamica all’ospedale di Vasto”, non passa inosservata. Dallo scorso anno, lo si era visto alle conferenze della deputata Maria Amato e, quindi, su posizioni critiche nei confronti del governo regionale: “La mia – precisa oggi Aloè – è stata un’iniziativa personale e apolitica. A me, che ho vissuto sulla mia pelle questi problemi, interessa che qualsiasi cittadino cardiopatico possa essere curato. Ho consegnato le firme all’assessore. Le ho consegnate in anticipo, perché così qualcuno mi aveva chiesto di fare, mentre io avrei voluto allungare la campagna fino al 31 agosto. Ho fatto un grosso errore: aver coinvolto la politica. I cittadini hanno firmato un qualcosa di utile, visto che l’assessore, entro la fine del suo mandato, attrezzerà la sala”. Poi servirà il personale adeguato. Per evitare che, una volta completata, diventi una cattedrale nel deserto.