L’ospedale di Vasto non potrà avere il servizio di emodinamica. Nonostante le 15mila firme raccolte nel Vastese dal comitato promotore, la sala attrezzata per salvare la vita alle persone colpite da infarto non si può fare. Mancano i numeri minimi previsti dalla legge: gli interventi sono al di sotto della soglia richiesta per avere a Vasto strumenti ed equipe specializzata.
A certificarlo è la stessa Regione Abruzzo in una relazione che il direttore del Dipartimento per la salute e il welfare, Angelo Muraglia, ha inviato ai Ministeri della Salute e dell’Economia il 19 settembre riguardo alla “rete delle emergenze cardiologiche, con particolare riferimento all’Alto Vastese, redatta dall’Agenzia sanitaria regionale che, su mandato dell’assessore alla Programmazione sanitaria, ha curato l’iter della riorganizzazione della rete ospedaliera”, si legge nel documento, che fa seguito a una richiesta di chiarimenti arrivata da Roma. A diffondere la relazione era stata sabato la deputata vastese del Pd, Maria Amato.
Mancano i numeri – “Le soglie minime identificabili a livello nazionale sulla base di evidenze scientifiche richiedono per avere in sicurezza una emodinamica un numero di 250 procedure di angioplastica coronarica”, è scritto nella lettera in cui Muraglia chiarisce che non ci sono i numeri minimi di legge per aprire una sala emodinamica nell’ospedale di via San Camillo de Lellis: “Il presidio di Vasto ha avuto, nel 2016, 176 ricoveri totali per infarto miocardico acuto, numero adeguato e sicuro per avere l’attività assistenziale di unità di terapia intensiva coronarica, operante nel presidio sopedaliero di Vasto con 6 posti letto, più 11 di cardiologia. Di questi 176 ricoveri registrati nel 2016, soltanto per 32 è stato necessario il trasferimento ad altri presidi ospedalieri, con una percentuale di trasferimenti più bassa rispetto ad altri Dea di primo livello”, cioè dipartimenti di emergenza e accettazione, categoria in cui rientra il San Pio, “e comunque un numero nettamente al di sotto dei valori soglia definiti dal decreto ministeriale per giustificare l’attivazione di una emodinamica”.
Smargiassi (M5S): “Abbandonato il Vastese” – “Il Vastese è ormai un territorio completamente abbandonato dal Governo regionale a guida D’Alfonso, che mostra assoluto disinteresse anche davanti a ben 15.000 persone che chiedono in sostanza pari opportunità e soprattutto dignità rispetto agli altri territori regionali”, attacca Pietro Smargiassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. “Che siano 15.000 o 100.000 le voci dei semplici cittadini non vengono ascoltate dal governo regionale a guida Pd. I numeri, i bacini di utenza, contano solo quando bisogna negare un importante servizio, quale la sala di emodinamica, ai contribuenti (senza tener conto né delle esigenze dei malati né tanto meno delle difficoltà del personale medico e paramedico che lottano ogni giorno per provare a garantire al malato dignità nelle cure e nel trattamento), mentre quando bisogna perorare la costruzione di inutili scatoloni vuoti, quale il nuovo ospedale di Vasto, privi di servizi e competenze, si cerca in tutti i modi di far quadrare i dati ed i numeri magicamente si trovano. L’amministrazione comunale di Vasto, a guida Partito democratico, non ha alcun peso specifico nel dialogo con gli omologhi regionali ma soprattutto non alza mai la voce rispetto a delle vere e proprie ingiustizie che ormai vanno avanti da troppo tempo. Purtroppo – conclude Smargiassi – le conseguenze delle scelte fatte da chi ha votato Pd, sia a livello locale che regionale, si riflettono drammaticamente sulla pelle di tutti”.
Febbo: “Colpa di Paolucci” – Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, attacca l’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci: “L’ospedale San Pio di Vasto non avrà l’Emodinamica per decisone e volere di Paolucci e non del Ministero come si vuol far credere. E’ quanto stabilito, deciso e scritto nella relazione sulla Rete Emergenza Cardiologica redatta dall’Agenzia Sanitaria Regionale che, su mandato dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, ha curato l’iter della riorganizzazione della rete ospedaliera Quindi appare proprio strano come sia proprio l’assessore Paolucci e la sua Direzione a stabilire che il Presidio di Vasto non abbia i numeri di accesso necessari per ‘giustificare l’attivazione di una emodinamica’. Rimangono oscure, inoltre, le motivazioni per cui la deroga non si può chiedere per Vasto mentre si chiede e si ottiene per altri strumenti”, polemizza l’esponente del centrodestra – “Durante la campagna elettorale delle regionali l’emodinamica era stata promessa da diversi esponenti del Partito Democratico e solo un anno fa anche dall’attuale sindaco, Francesco Menna, ex segretario e uomo di fiducia dell’assessore Paolucci, dove aveva promesso la sua attivazione in tempi certi e brevi. Oggi, invece, leggendo i documenti ufficiali scopriamo – sostiene Febbo . come sia proprio l’assessore Paolucci a chiudere definitivamente le porte all’attivazione dell’emodinamica senza provare a chiedere presso il Ministero una possibile e specifica deroga per l’ospedale San Pio di Vasto”.