Non è bastata la sua proverbiale grinta a fargli vincere la più grande delle battaglie, quella contro quell’infezione che dallo scorso 2 giugno lo aveva portato a vivere un vero calvario, prima nell’ospedale di Chieti, poi a Porto Potenza Picena, Ancona e da pochi giorni di nuovo a Chieti.
E’ morto poco fa, nell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, Pino Valente, 47enne vice sindaco e assessore a bilancio e lavori pubblici di Lanciano, nell’incredulità generale di una città che gli si è stretta attorno fino all’ultimo momento.
Innamorato fino all’inverosimile della sua Lanciano, tenace, sanguigno, passionale e di cuore, in questi mesi in cui il pensiero volava sempre a lui, nei momenti più difficili velato da una coltre di tristezza, la sua città gli ha dimostrato che quando la passione e l’amore sono sinceri, tornano indietro moltiplicandosi. Le sue condizioni erano critiche, si sapeva, ma i suoi post su Facebook, durante la riabilitazione, spesso scherzosi proprio come amava fare lui, avevano riacceso le speranze di una città che non l’ha mai lasciato solo.
Probabilmente non nel modo in cui avrebbe sperato, ma Pino l’ha detto e l’ha fatto, è riuscito a mettere insieme Lanciano, tutta unita in una sola grande preghiera rivolta verso di lui. Un vero guerriero frentano a cui anche gli avversari politici, dai tempi di Frentania Provincia, fino ad arrivare a Progetto Lanciano, gli hanno riconosciuto la passione dell’amministratore vero che forse troppo spesso ragiona e agisce di pancia, ma in fondo si sa, è quello che accade a tutti gli innamorati.
Due assessorati ‘pesanti’ i suoi ed un ruolo mai svolto da dietro una scrivania ma sempre tra la gente, mettendoci la faccia nel bene e nel male, sporcandosi le mani e continuando a difendere il suo operato in cui, anche nei momenti più difficili, continuava a credere con tutto se stesso. Pino è stato il vero collante tra la città e il palazzo. Una presenza importante e a volte sì, anche un po’ ingombrante. E’ stato senza dubbio lui a segnare la vita politica lancianese degli ultimi anni, inventandosi un nuovo modo di fare civismo, in un prima e dopo Progetto Lanciano, prima e dopo “lo dico e lo faccio”.
Un cittadino comune prestato alla politica, sempre pronto a rispondere alle tante richieste che riceveva ogni giorno, aperto e disponibile con tutti “anche con chi non mi ha votato – diceva – perché ora sono l’assessore di tutti”. Come dimenticare la sua risata contagiosa, forte e fragorosa, tipica di chi ama la vita e non ha paura di mostrarlo. Pino, il re degli ‘inzummatori’, aveva sempre la presa in giro giocosa e la battuta pronta, di quelle a cui non si può che rispondere ridendo di gusto, proprio come faceva lui.
Se ne va così, senza aver potuto coronare il suo sogno di vestire la fascia tricolore non solo come vice. Sogno quasi afferrato lo scorso anno quando dopo le primarie diceva che “Davide aveva quasi battuto Golia”. Mancherà tanto a Lanciano e mancherà tanto anche a me che con difficoltà ho scritto questo pezzo. Ciao Pino.