Il Contratto di Fiume del Feltrino è stato inserito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) come “progetto pilota/buone pratiche/iniziative degne di nota” all’interno della sezione dedicata alle azioni di adattamento, nell’ambito della macro-categoria Processi organizzativi e partecipativi”.
Lo scorso 2 agosto, il MATTM ha avviato la consultazione pubblica sulla prima stesura del Piano, la cui finalità principale è il contenimento della vulnerabilità agli impatti dei cambiamenti climatici, incrementando l’adattabilità e la resilienza dei sistemi naturali, sociali ed economici. Elaborato con il coordinamento scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, il Piano dà attuazione alla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAC), approvata con Decreto Direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015.
Il documento, che si propone come strumento strategico aperto e in continuo aggiornamento, fornisce un quadro aggiornato delle tendenze climatiche e degli scenari futuri sul territorio nazionale, analizza gli impatti e le vulnerabilità del territorio e identifica possibili azioni integrate di adattamento, oltre che strumenti di monitoraggio e valutazione. Nell’ambito del PNACC il CdF Feltrino viene riportato come esempio virtuoso di “coordinamento intersettoriale, con lo scopo di creare sinergie tra diversi attori per favorire la realizzazione di progetti collettivi, la cooperazione intersettoriale e lo scambio di informazioni e conoscenze”.
“L’inserimento del CdF Feltrino tra le iniziative degne di nota all’interno di un documento strategico di rilevanza nazionale rappresenta un importante riconoscimento del lavoro svolto, che tuttavia ci pone di fronte all’obiettivo di pervenire ad un risultato di qualità elevata rispetto alla definizione del migliore scenario possibile di risanamento e di riqualificazione per il bacino idrografico del Feltrino. – commentano i coordinatori del progetto – Inoltre, il rilievo assunto dal CdF Feltrino nel PNACC riconferma la necessità di porre lo strumento partecipativo alla base della pianificazione territoriale, che deve valorizzare al contempo le risorse del territorio e il senso di appartenenza e responsabilità delle comunità locali.”