Attrarre finanziamenti extra-regionali tramite incentivi economici e agevolazioni fiscali. Secondo il Pd, è possibile istituendo una Zes: una Zona economica speciale che abbracci le aree costiere d’Abruzzo e Molise.
L’iniziativa parte da Vasto. Il Partito democratico ha presentato un documento, che verrà discusso in Consiglio comunale, su cui “chiediamo l’approvazione a tutte le forze politiche”, dice il capogruppo consiliare dem, Vincenzo Sputore, nella conferenza stampa tenuta insieme al presidente regionale dell’Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia), Luciano Lapenna, alla presenza di Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale, Lina Marchesani, assessora alle Politiche sociali, e Roberta Nicoletti, consigliera comunale. “E’ la prima iniziativa in Abruzzo riguardo alle Zes”, sottolinea Forte.
L’obiettivo è avere “la precedenza nei finanziamenti e nei benefici fiscali”, spiega Sputore. “Le Zone economiche speciali si possono istituire in territori legati da un nesso economico con una struttura portuale, ivi comprese le aree geografiche di transizione, come l’Abruzzo e il Molise. Nel nostro caso, il porto di riferimento è quello di Taranto”, ma il Pd conta di convogliare benefici per il bacino portuale di Vasto, anche attraverso un’alleanza con quello di Termoli, e per le imprese del Vastese, della Val di Sangro e del Basso Molise, a partire da un “credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali”.
Le regole per l’individuazione delle Zes sono stabilite in un decreto varato a giugno dal Consiglio dei ministri: le Zone economiche speciali verranno istituite in base alle proposte che proverranno dalle Regioni del Centro-Sud individuate dal decreto (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e dopo il via libera dell’Unione europea, che vigilerà sul rispetto del divieto di aiuti di Stato. Stanziati oltre 200 milioni di euro: 25 milioni per il 2018, 31,25 milioni per il 2019 e 150,2 milioni per il 2020. Le prime proposte sono quelle di Napoli-Salerno, dell’area portuale di Gioia Tauro e di Matera, che nel 2019 sarà capitale europea della cultura.
“Il nostro polo industriale – sostiene Lapenna – non ha subito un tracollo a causa della crisi economica che, invece, si è fatta sentire in Val Sinello, dove ora si registrano i primi segnali di ripresa. L’istituzione di questa zona franca ci può rilanciare e consentire il rilancio del porto di Punta Penna. Non ho visto il tracollo del porto di Vasto. Ho visto, invece, grande attenzione degli operatori. Mi aspetto la stessa attenzione dalla Regione”.