Non si placa la polemica intorno al parco avventura chiuso di Celenza sul Trigno [LEGGI]. Dopo il botta e risposta tra l’attuale maggioranza [LEGGI] e Andrea Venosini [LEGGI], ora è il vicesindaco Luca Felice – citato proprio dall’ex sindaco – a replicare.
“In qualità di vicesindaco – scrive a Zonalocale.it – cerco di fare chiarezza sull’argomento e non polemica ma, ogni volta che si parla di parco avventura di Celenza, l’ex sindaco tenta di sviare l’attenzione su altri argomenti e in particolare concentra le sue forze su un aspetto che gli riesce particolarmente bene, colpire e denigrare chi gli è scomodo o ha idee contrapposte alle sue; lo ho già fatto durante la campagna elettorale, colpendo duramente e scorrettamente, tentando di mortificare gli attuali consiglieri, con particolare incisività, sulla consigliera Di Nocco e Martin Felice, lo fa attualmente con il giovane assessore Valentini, figlio di un suo consigliere sfiduciante, persiste e rincara la dose con me cercando di amplificare il più possibile con ogni mezzo.
Molto probabilmente l’ex sindaco è molto risentito a causa degli inutili sforzi”, sostiene Felice, “prima e durante la campagna elettorale, perché lo affiancassi nei suo progetto di riproporsi come sindaco, dimenticando che già dall’ormai lontano 2007 io mi sono proposto in liste contrapposte alla sua, fui eletto nella minoranza che componeva il suo Consiglio comunale, purtroppo per lui, ho dei principi, dei valori e li ho collocati in ambiti molto distanti dalle sue posizioni e dal suo modus operandi e, soprattutto, volti al sostegno dei più deboli e della collettività.
Se invece dovesse, l’ex sindaco, sentirsi minacciato dalla mia persona per un prossimo futuro, vorrei tranquillizzarlo, in quanto non è nei miei progetti e nelle mie ambizioni nessuna ascesa a ruoli o incarichi particolari, molto francamente il mio modesto lavoro non è pienamente conciliabile con l’attività amministrativa, sono costretto a grandi sacrifici per svolgere entrambe le attività e in particolare si svolge privo di contatti e conoscenze nell’ambiente degli enti pubblici. Spero di aver sedato, con quanto esposto, la necessità dell’ex sindaco di sparare a zero su di me e sul lavoro di informazione che, nonostante il problema per l’ex sindaco sia io, è frutto e dovere del gruppo di maggioranza, perché ripetiamo, parliamo di soldi pubblici, soldi dei contribuenti sperperati incautamente.
[ant_dx]Chiarito quanto di dovere riportiamo l’attenzione sul parco avventura, anche se questo non è gradito. Il ‘pasticcio’, come ben definito dall’autore dell’articolo, colloca le sue radici già nella fase embrionale del progetto, in quanto la richiesta di finanziamento, mirava alla realizzazione del parco in località ben diversa dal vallone Vecchio, infatti nel titolo di quel progetto si legge ‘spettacolarizzazione e valorizzazione del vallone Caccavone’. Tutti sanno che il vallone Caccavone si trova da ben altra parte e in zona molto meno accessibile, tanto da richiedere un intervento sulla viabilità particolarmente oneroso che avrebbe assorbito completamente il finanziamento. Così, abbandonato il famosissimo ‘granchio di vallone’ e il ‘falco pellegrino’, peculiarità, a suo vanto, di quel territorio, ecco l’idea incauta e frettolosa: spostare il progetto in altra sede, dove oggi è collocato, sottovalutando le questioni che oggi lo tengono bloccato, tra i quali quello della pozza imhoff, oltre alle circa dieci prescrizioni che la commissione Pubblici spettacoli ha palesato.
A tal proposito ci teniamo a precisare, visto che l’ex sindaco continua a raccontare balle in merito, non c’è ad oggi nessuna autorizzazione alla pozza imhoff e che di conseguenza la struttura resta ferma e chiusa, grazie a quella che lui stesso giudica e minimizza con ‘piccola svista’. Ecco svelate – afferma Felice – anche le origini del grande pasticcio, chiunque volesse sciogliere i propri dubbi su questa questione, non ha che da vagliare i documenti che lo definiscono. Sulle restanti affermazioni, ‘amici biologici’, ‘canoni da quattro soldi’, ‘magistratura scomodata’ e altre affermazioni non ripetibili per ragioni di decenza, fatte precedentemente preferisco soprassedere, chiaramente sono frutto del suo modo di parlare ed agire, lontano da prerogative e obiettivi di questa amministrazione”.