E’ iniziato con il primo turno di oggi, lunedì 18 settembre, lo sciopero ad oltranza dei lavoratori della Honeywell, così come anticipato nel luglio scorso, a causa del back up della produzione di Atessa nel sito polacco di Presov.
“I francesi hanno deciso di cancellare tanti anni di storia industriale e noi non permetteremo a coloro che hanno intascato tanti soldi, frutto del nostro lavoro, di chiudere la fabbrica che gli americani considerano la migliore al mondo. In questi anni abbiamo dato tanto e la Slovacchia non ha il diritto di godere del lavoro svolto ad Atessa. Noi non daremo a nessuno quel che ci appartiene di diritto. – dichiarano Rsu Fim, Fiom e Uilm in una nota – Lo sciopero che, siamo certi, riscuoterà l’adesione di tutti, durerà fino al giorno in cui l’Azienda sottoscriverà un accordo che preveda il rilancio vero della nostra fabbrica”.
Ma cosa chiedono i sindacati? Un piano di investimenti per i prossimi cinque anni, il trasferimento verso Atessa delle linee impiantate in Slovacchia, linee che serviranno per produrre ciò che oggidì produce qui e un piano di rafforzamento dei livelli occupazionali con l’impegno a non procedere da subito verso nuovi licenziamenti.
“Non concederemo nessuno sconto ai signori che vogliono la nostra morte. – prosegue la nota – Siamo convinti che i dirigenti americani non avrebbero mai chiuso lo stabilimento di Atessa, ma per nostra sfortuna a decidere sono i francesini che altro obiettivo non hanno se non quello di salvare la fabbrica francese eliminando la concorrenza. A chi vuole la nostra morte diciamo: ‘lo stabilimento di Atessa non si tocca’. Resisteremo giorni, settimane, mesi se sarà necessario, la corporate è avvertita”.