“Qualche giorno fa Alessandro è stato aggredito. Ha riportato un trauma cranico, una prognosi di dieci giorni, oltre che svariate lesioni ed ecchimosi al volto. L’hanno picchiato in cinque, senza dargli neanche il tempo di reagire, colpendolo alle spalle e accanendosi sulla sua faccia e sulla sua testa con calci, pugni e sputi”. Così gli attivisti di Zona22 raccontano dell’aggressione subita da un 20enne lancianese durante la nottata alla stazione vecchia, ad opera, dicono loro, di militanti di CasaPound. “Antifascista di merda” sarebbe l’ultima cosa che si è sentito dire.
“Quelli che l’hanno picchiato sono esponenti di Casapound Lanciano, – dicono – Alessandro però li ha riconosciuti, e alla fine ha deciso di denunciarli. La scelta di Alessandro è una scelta coraggiosa che speriamo possa essere di esempio e di avvertimento per altri ragazzi e ragazze che hanno subito o stanno subendo ma hanno paura di reagire”.
Ma non si fa attendere la risposta di Casapound per bocca del responsabile cittadino Marco Pasquini. “Siamo stufi di questi attacchi meschini e infamanti, siamo stufi di quattro universitari viziati che sognano una rivoluzione inesistente, siamo stufi di dover leggere comunicati diffamatori ogni qualvolta che questi individui tornano dalle loro topaie sparse per l’Italia. – scrive senza mezzi termini – Non è un caso che in seguito alla nostra azione di ieri dove c’è stata una gran risposta positiva da parte della cittadinanza [LEGGI QUI], gli antagonisti nostrani hanno ripreso a piagnucolare uscendo pubblicamente con un comunicato su una della loro pagine. Oltre al completo distaccamento dalle azioni riportate nel comunicato, scritto con molta fantasia come al solito, l’altroieri sera è stato affisso uno striscione discriminatorio nei nostri confronti sull’impalcatura della cattedrale della Madonna del Ponte che è sì stato prontamente rimosso, – spiega Pasquini – ma non sono mancati gli affronti dei presunti paladini della resistenza, che a quanto pare non aspettavano altro che una nostra reazione alla loro stupida e incomprensibile provocazione, reazione che non c’è stata non essendo assolutamente nel nostro stile e nel nostro modo di operare”.
Nessuno dei presenti, in tanti a vedere i fuochi dell’apertura proprio lì, si sarebbe accorto dell’aggressione, ma dalla sera successiva l’area è stata chiusa al transito. Insomma le elezioni passano, le Feste di Settembre pure, ma le “guerre” tra antagonisti politici, proprio come negli anni ’70, restano.