Oltre ogni limite. Un incontro unico e speciale oggi in un “aggiungi un posto a tavola”. Oggi ho sentito il calore di una vera famiglia in una casa speciale, quella dell’accosizione Papa Giovanni XXIII di Vasto.
Ero paddata per dare una mano a Vincenzo, un responsabile che si occuperà di promuovere comunicati stampa destinati a siti e giornali del territorio e un sentito invito venuto dal cuore mi ha catturata.
Una tavola piena di vissuti e di voglia di donare in tutti i commensali. A dare il benvenuto un segno della croce che ha accomunato tutti nel messaggio cristiano di fratellanza e condivisione. “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più. Se sposti un po’ la seggiola, staio comodo anche tu. Gli amici a questo servono: a stare in compagnia”; queste sono state le parole che echeggiavano in onde di emozioni nella mia anima lì presente.
Una donna al mio fianco, sostegno cristiano, Mirella, era disponibile ad accogliere ogni mio sorriso e Silvia, calma nel suo riflessivo ascolto, carpiva ogni segnale di vicinanza; per non parlare di Franco, l’omone roccia che, da paterna figura, conduce e guida quanti vogliano in lui trovare un punto solido di riferimento. Tanti vissuti in scambi di consegne in un cartellone che scandisce i computi. E poi tanti nomi segnano i posti in questa tavola amica. Uomini in cammino in un gruppo che pian piano ritrova la strada della positività, allontanando le ombre della sofferenza e della rinuncia della privazione della libertà.
C’è tanto fermento tra loro: chi prepara il tabellone, chi appende segnaletiche intarsiate in legno, chi sparecchia aiutato dall’amico. Io sono l’amica in più, che camminerà in loro compagnia, aiutandoli in corsi gratuiti di alfabetismo, in corsi contro il tabagismo e in cammini di reinserimento socioeducativo.
Venerdì 15 settembre l’inauguazione della Comunità Pietro e Paolo in via San Lorenzo 280 a Vasto, a partire dalle 14,30, in un susseguirsi di autorità che promuoveranno il nuovo inizio con invito a partecipare a tutta la cittadinanza al rinfresco finale delle ore 19.
“Il mondo cambia nella misura che ognuno di noi cambia”, era una frase ricorrente di don Oreste Benzi, pastore di Dio in mezzo al gregge che credeva fermamente nel suo cammino, secondo cui è indispensabile “passare dalla certezza della pena alla certezza del recupero. Perché un uomo recuperato, rieducato alla vita, non è più pericoloso”.
Il desiderio che ognuno di noi possa andare oltre i pregiudizi che sono solo nella nostra mente è la missione speciale di Franco, Silvia e Mirella, persone uniche con le quali avrò, insieme a tanti altri uomini, il piacere di condividere i passi del mio nuovo cammino.
Miranda Sconosciuto, insegnante