No al rimboschimento. “Sindaci e amministratori locali devono opporsi a un’operazione che rischia di nutrire gli stessi interessi criminali che potrebbero aver organizzato l’attacco alle nostre montagne”, dicono i manifestanti che, ieri, si sono radunati a Pescara, davanti alla sede della Regione Abruzzo, in concomitanza con la riunione, convocata dal governatore, Luciano D’Alfonso, per decidere il da farsi dopo gli incendi che hanno devastato il Gran Sasso, il Morrone e altre zone interne.
“Stop devastazioni!”, è scritto sullo striscione esposto dai partecipanti al sit-in. Obiettivo della manifestazione è portare all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica le proposte emerse dall’assemblea “Mai più disastri in Valle Peligna”, svoltasi martedì a Sulmona.
Secondo i promotori, il rimboschimento comporterà “operazioni costisissime”. Invece, sono necessari “limitati interventi e puntuali azioni di ingegneria naturalistica per la difesa di aree abitate e strade più esposte”, chiusura delle strade di montagna, sistema di vedette per avvistamento incendi, riconversione delle pinete artificiali.
D’Alfonso: “Progetto ecosostenibile” – “E’ necessaria innanzitutto una quantificazione precisa dei danni, e la Regione farà pressione per far vincere il relativo dossier in sede governativa”, ha detto D’Alfonso. “Poi va pensato un progetto ecosostenibile, elaborato su basi scientifiche, che prenda a bersaglio la parte di territorio lesa; se ne occuperà il direttore Primavera con un gruppo di esperti da individuare ad hoc per le materie di riferimento. La presenza di resti di legna bruciata e di ceneri si configura come emergenza immediata da fronteggiare per evitare che i prossimi eventi meteorologici come pioggia e neve possano trasportarli a valle creando pericolo nelle zone abitate. Questo è l’elemento sul quale bisogna definire interventi mirati per i quali ho richiesto analisi dettagliate ai sindaci, che hanno contezza sicura dei loro ambiti. Con questi dati torneremo a incontrarci presto per assicurare la massima celerità alle iniziative più opportune e concertate con i territori”.