Nelle condizioni in cui versa, non può essere definito parco. E attualmente non si può chiamare neanche area verde, quella che si trova nei pressi della chiesa di Santa Maria del Sabato Santo, in un quartiere che, da un decennio a questa parte, è in forte espansione edilizia. Inciviltà e incuria: due parole per definire le cause che hanno trasformato in discariche due giardini pubblici nel giro di poche decine di metri.
“Qui vengono decine di ragazzini, che bivaccano: bevono alcolici e lasciano i rifiuti dappertutto. Prendono le bottiglie, le lanciano in aria per farle frantumare quando ricadono a terra”, racconta il residente che ha contattato Zonalocale.it perché ormai gli abitanti della zona, centinaia di famiglie, sono stufi.
Non solo inciviltà, ma anche incuria: erba alta un metro e mezzo (in alcuni punti anche di più), alberi spezzati da neve e maltempo dei mesi scorsi, ma nessuno che abbia pensato a rimettere a posto i giardini pubblici di questo quartiere sorto alla periferia occidentale di Vasto, appena al di là della circonvallazione Istoniense.
Nel 2013, cerimonia in pompa magna con la partecipazione del presidente del Senato, Pietro Grasso, per inaugurare il Monumento al Carabiniere e intitolare le strade ad alcuni eroi dell’Arma. Cinquanta metri più a nord, attraversando via Sant’Onofrio, si arriva al Cippo ai Caduti di Nassiriya. Proseguendo sulla destra, un’altra area verde. Abbandonata come le altre due. Anche peggio, visto che qualcuno si divertito a prendere a sassate le lampade dei lampioni, distruggendole tutte. A che servono i monumenti e le targhe commemorative, se poi un rione viene lasciato all’abbandono?