“Non sono solo io, ma rappresento tutto il villaggio Helios, siamo 36 famiglie e non vogliamo fare la guerra a nessuno“. Patrizia Oriente, la turista molisana propietaria di un appartamento a San Salvo Marina che ha impugnato l’ordinanza insieme a Federico Liberatore (in rappresentanza di tutti i condomini), non ci sta a passare come colei che vuol trasformare la località turistica in un luogo di mero riposo.
Le famiglie del complesso turistico hanno impugnato l’ordinanza del 2015 del sindaco Tiziana Magnacca che fissava lo stop alla musica alle 3 vincendo al Tar di Pescara. Il Comune ha presentato ricorso al Consiglio di Stato (rappresentato dall’avvocato Donatella Aquilano) che ha confermato la precedenza sentenza rispedendo al mittente l’appello.
È così tornata in auge la vecchia ordinanza del 2014 che fissava lo stop a mezz’ora prima, le 2.30.
[ant_dx]“È stata riesumata la delibera-gemella che varia solo di mezz’ora, è identica. Dobbiamo impugnare pure questa?“. Nonostate la felice convivenza tra riposo e divertimento non sia stata ancora raggiunta, la turista ci tiene a sottolineare che non c’è alcuna volontà di far zittire la musica della marina, come accusata dal sindaco nella conferenza stampa di inizio luglio [LEGGI]: “Noi non vogliamo fare la guerra con nessuno – dice a zonalocale.it – non vogliamo che San Salvo chiuda i battenti. Qui ci siamo da 40 anni, è una località bellissima. I nostri genitori sono stati i primi a venirci quando c’erano solo la Caravella e il Valentino. Noi siamo cresciuti insieme a San Salvo Marina e l’abbiamo fatta crescere, non c’è nessuna intenzione di farla fallire“.
VETRI CHE TREMANO – Il villaggio Helios si trova a poche decine di metri di distanza dal piazzale Cristoforo Colombo, luogo in cui si svolge la quasi totalità degli eventi estivi della marina. La situazione inizia a degenerare già durante le prove: “Si inizia alla sette di pomeriggio con le prove: non possiamo tenere le finestre aperte, non possiamo ascoltare la televisione, i vetri tremano per i bassi, non possiamo mangiare fuori, non possiamo invitare gli amici perché non si riesce a parlare. Non possiamo fare ciò che si fa solitamente in una casa di vacanze“.
“Il riposo è un diritto costituzionale – continua – È giusto che la gente si diverta, ma è giusto anche che in qualche giorno la gente si possa riposare. Ad agosto è praticamente impossibile riposarsi. Ho oltre 64 gb di registrazioni fino alle 3, le 4 del mattino. Quando ho chiesto al Comune di venire a controllare i decibel, mi hanno risposto che non ci sono i soldi per farlo”.
LA VIA DI MEZZO CHE NON SI TROVA – Stando alle parole della Oriente, i turisti del villaggio cercano un compromesso da anni, ma a vuoto: “Dai sei-sette anni chiediamo a chi gestisce gli spettacoli di abbassare il volume, così come ad alcuni lidi che fanno serate fino alle cinque del mattino. Sembra, però, che non siano fatti loro. Signora se vuole fare le vacanze, se ne vada in montagna è stata la risposta più frequente”.
Per questo motivo i condomini hanno deciso di impugnare l’ordinanza: “In assenza di un compromesso, abbiamo presentato il ricorso al Tar. L’ordinanza è stata impugnata per due motivi: perché illegittima, è un regolamento vero e proprio e doveva stilarlo il consiglio comunale, non il sindaco. Andava, soprattutto, contro la normativa vigente nazionale e la 770/2011 della Regione Abruzzo che dice che in regime di deroga si può sforare per 10-12 giorni al mese non nello stesso posto e non consecutivi. Posso, quindi, capire la Notte Rosa, la Notte di Vasco, il Reggae Festival, Progetto Sud ecc., ma non si può derogare per 45 giorni consecutivi. Spesso anche le forze dell’ordine mi hanno risposto che potevano arrivare fino alle 3 a 101 decibel perché c’era l’ordinanza”.
RISPETTO DI TUTTI – “Questi sono i motivi per cui il Tar e il Consiglio di stato, che ha deciso prima della conferenza stampa ci tengo a precisarlo, hanno stabilito che l’ordinanza fosse illegittima. Non vogliamo che non si faccia nulla. Sarebbe assurdo pretendere una località di mare senza spettacoli e discoteche, anche noi siamo stati ragazzi e abbiamo figli giovani. Il Comune deve tutelare il diritto di chi vuole riposare e di chi vuole fare chiasso; deve tutelare me e deve tutelare i lidi. A proposito, perché questi non si insonorizzano? La legge dice che il volume deve scendere a 55 decibel dalle 22 alle 6, accade ciò?”.