“Dopo che il commissario liquidatore, dottor Cleofe, ha buttato la spugna ed ha rassegnato le proprie dimissioni, la Regione dica e
manifesti la propria volontà sul futuro del Cotir di Vasto. È inconcepibile e insopportabile il silenzio di questo esecutivo regionale circa il Centro di ricerca vastese soprattutto dopo aver trasformato il Crab di Avezzano nel Centro Unico escludendo di fatto il consorzio vastese”.
Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, chiede al governo regionale quale sarà il futuro dei lavoratori del Cotir (consorzio per le tecniche irrigue) di Vasto.
Secondo l’esponente del centrodestra, “sono state puntualmente disattese tutte le garanzie e le promesse avanzate sia dal Presidente D’Alfonso sia dall’assessore Pepe nei confronti del Cotir che oggi vive una situazione debitoria dove i dipendenti e stessa struttura sono al più completo sbando e abbandono, come denunciato in questi ultimi anni. Per il Cotir di Vasto, questa Giunta regionale negli ultimi anni ha solo fatto promesse da marinaio e mai garantito un piano finanziario sicuro e certo, tant’è che sono arrivate anche le dimissioni del liquidatore, nominato proprio da D’Alfonso.
[ads_dx]Il Centro unico – sostiene Febbo – poteva e doveva essere strada da percorrere, incorporando da subito anche il Cotir, come deciso nella famosa riunione del 20 giugno scorso dove, in cui sono intervenuto sulle problematiche inerenti i Centri di Ricerca, alla presenza del presidente D’Alfonso, dell’assessore Dino Pepe, del presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio, del presidente della commissione Agricoltura Berardinetti ed il consigliere Olivieri, dove si erano decise le future tappe da seguire per far uscire il Crab dalla sua fase di liquidazione e quindi assorbire in esso la struttura del Cotir di Vasto.
Nella stessa riunione si è discusso anche del futuro dei lavoratori, dove circa 20 unità del Cotir sarebbero state riassorbite presso la struttura del Crab, mentre i 6 restanti lavoratori il presidente D’Alfonso avrebbe studiato e assicurato personalmente dove e come ricollocarli. Ovviamente a tutto questo, sul tavolo della discussione, è stato affrontato anche la necessità di avere una certezza finanziaria di circa 2/3 milioni di euro per accompagnare sia il Crab sia il Cotir fuori dalla situazione di crisi in cui versano e utili al rilancio delle attività ormai ferme da mesi. Ovviamente tutto questo ad oggi è stato tutto disatteso, o meglio assistiamo ad silenzio assordante.
Pertanto – conclude Febbo – nei prossimi giorni, all’apertura dei lavori consiliari, convocherò in commissione vigilanza le parti interessate per capire le reali intenzioni di questa Giunta regionale al fine di analizzare le intenzioni del nuove Centro Unico e, soprattutto, comprendere se esistono le condizioni affinché il Cotir speri ancora in un futuro, o bisogna rassegnarsi all’idea che il governo D’Alfonso abbia deciso di salvare solo il centro di ricerca di Avezzano”.