Il Consiglio di Stato condanna il Comune di Vasto per l’appalto, risalente al 2015, del servizio mense scolastiche e gli ordina di rivalutare le offerte delle imprese che parteciparono alla gara, indicandogli i criteri di aggiudicazione. Il Comune riunisce la commissione esaminatrice e rivaluta le proposte, riaffidando il servizio alla stessa impresa vincitrice dell’appalto del 2015.
Si conclude così la vicenda giudiziaria riguardante la refezione scolastica. Ma è un epilogo non del tutto indolore per i contribuenti: il Comune, infatti, dovrà pagare una cifra che, tra spese legali e oneri di legge, supera i 14mila euro.
La battaglia a colpi di carta bollata era iniziata con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. A presentarlo nel 2015 era stata un’impresa di Pescara. Ricostruisce i fatti la stessa sentenza del Consiglio di Stato: il “Csa, consorzio servizi abruzzese, impugnava gli atti della procedura di affidamento in appalto del servizio mensa scolastica per il Comune di Vasto per il periodo dal primo settembre 2015 al 30 giugno 2018, nella quale l’esito della selezione mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base d’asta di 2 milioni 129mila 433 euro e 29 centesimi, si era collocata al secondo posto della graduatoria finale, dietro All Foods srl di Terni, dichiarata conseguentemente aggiudicataria (con la Determinazione dirigenziale numero 199 del 4 dicembre 2015)”.
Il primo grado – Nei due gradi di giudizio, il consorzio pescarese contesta, tra l’altro, “il difetto di motivazione nella valutazione delle offerte, a causa della mancata predeterminazione dei relativi criteri e metodi di attribuzione”.
Con la sentenza numero 6188 del 2016, il Tar di Pescara respinge il ricorso, ma il Csa si appella al Consiglio di Stato, che esamina la questione.
Nel frattempo, non era stata concessa la sospensiva, per evitare che gli alunni delle scuole rimanessero senza mangiare.
La sentenza definitiva – I giudici della quinta sezione di Palazzo Spada, presieduta da Francesco Caringella (consiglieri Lotti, Francomiero, Fantini e Ravenna), ritengono valide alcune delle argomentazioni del Consorzio servizi abruzzese e, di conseguenza, accolgono il ricorso, fissando i criteri per la valutazione delle offerte e ordinando al municipio di Vasto di riunire la medesima commissione esaminatrice del 2015 per rivalutare le stesse offerte pervenute allora sulla base dei criteri stabiliti nella sentenza.
Il Consiglio di Stato condanna il Comune anche a pagare 10mila euro di spese legali, cui vanno sommati gli oneri di legge: Iva al 22%, Cassa forense al 4% e rimborso forfettario del 15%, per un totale di 14mila 591 euro.
Dopo la sentenza, a palazzo di città si riunisce la commissione – presieduta dal dirigente di settore, Vincenzo Marcello – che rivaluta le offerte delle due imprese, affidando nuovamente il servizio mense scolastiche alla All Foods srl.