Arriva a stretto giro di posta la replica dell’amministrazione comunale alle accuse di parte dell’opposizione [LEGGI QUI], con una conferenza stampa alla presenza del sindaco Francesco Menna, del vicesindaco Paola Cianci, del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, degli assessori Lina Marchesani e Luigi Marcello e dei consiglieri Luciano Lapenna e Vincenzo Sputore.
Il sindaco Menna ha parlato di un’opposizione “farneticante e demagogica”, precisando sul parere relativo alla presunta incompatibilità: “È stata seguita una procedura trasparente, con la lettura di un documento che ha aiutato il Consiglio a prendere una decisione importante, diversamente ci saremmo esposti a contenziosi. Se nel caso Pollutri l’opposizione ha considerato carta straccia la posizione di Regione, Anac e Avvocatura comunale, figuriamoci che avrebbero detto se non avessimo incaricato un esterno di redigere il parere, che è stato chiaro e preciso. Se i consiglieri volevano del tempo per analizzarlo con più attenzione avrebbero potuto chiedere un rinvio del punto“. E sulla costituzione di parte civile, Menna ha precisato: “Nessun processo in Aula, sono loro che vorrebbero processare chiunque, noi ci rimettiamo alle decisioni della magistratura e ci regoleremo di conseguenza. Sulla costituzione di parte civile sono loro interpretazioni, noi di certo non li consideriamo colpevoli senza una sentenza”.
Sulle contestazioni mosse al suo operato, il presidente Forte: “Da 11 anni sono presidente e spesso sono costretto a difendermi dalle accuse delle opposizioni, ma in Aula c’è la segretaria che, statuto e regolamento alla mano, collabora alla gestione del Consiglio. Quale democrazia bloccata, se dalla stessa maggioranza mi richiamano per il tempo lasciato alle opposizioni, che parlano anche quando non dovrebbero, con la scusa del fatto personale? Tant’è vero che nella prima riunione dell’Ufficio di Presidenza lo stesso D’Alessandro ha presentato un documento per ridurre i minuti degli interventi. Fino a qualche tempo fa – ha aggiunto Forte – si diceva che Giangiacomo difendeva il Presidente del Consiglio e ora tutto tace?”. Lo stesso presidente ha poi ricordato che per la votazione sul documento non era previsto il voto segreto, utilizzato invece “quando si è trattato di decidere su un dirigente ormai da tempo nel mirino dell’opposizione”. “Basta scaricare sull’amministrazione le tensioni interne alla minoranza, facessero i conti con il loro passato che continua evidentemente a perseguitarli”. Un altro richiamo del presidente è arrivato poi per i toni utilizzati in Aula: “Non si erano mai toccati punti così bassi, con volgarità irripetibili e atteggiamenti inopportuni. La stessa consigliera Cappa è stata oggetto di gravi allusioni”.
Sulla Commissione Vigilanza il vicepresidente Lapenna, che ha precisato: “Il difetto di notifica poteva essere sanato con la presenza dei consiglieri convocati in ritardo, ma visto che non si sono presentati si è dovuto rimandare. Non si capisce che sgarro alla democrazia possa fare il rispetto delle regole. Parlano di blocco alla democrazia, quando l’80% degli interventi in Aula li fa l’opposizione, richiedono migliaia di atti in Segreteria, con relativo costo. Ho fatto il calcolo, nella storia di Vasto, dal 1947, non si è mai fatto tanto ricorso all’accesso agli atti come in questi ultimi anni. Addirittura hanno richiesto il fascicolo di un dipendente comunale. La guerra del centrodestra mira a paralizzare l’azione amministrativa, scaricano su Consiglio e Commissioni le loro divisioni, ma il principio democratico dettato dalla nostra Costituzione parla chiaro: l’opposizione controlla gli atti ed eventualmente propone, il governo è rimesso alla maggioranza. Non possono pensare di sostituirsi all’amministrazione della città con le urla, non lo permetteremo”.