Mille e seicento chilometri in bicicletta in 146 ore e 50 minuti da Roma a…Roma . Questi i numeri Giuseppe Giannone, ciclista del Team Audax Vasto che a fine giugno ha partecipato alla 999 Miglia di Roma e del Sud. Una randonnèe, corsa ciclistica dall’elevato chilometraggio, che fa parte di una serie di quattro appuntamenti che permettono di conseguire il brevetto internazionale. Un ciclo, come quello olimpico, che mette a dura prova la resistenza di chi, al motto di né forte, né piano ma sempre lontano, è abituato a pedalare davvero a lungo. A Giuseppe Giannone la passione per la bicicletta è venuta solo pochi anni fa. “Fino ai 48 anni non ero mai andato in bici. Poi, per motivi di salute, ho iniziato a praticare questo sport e me ne sono innamorato”.
Dalla semplice uscita in bici alle pedalate a suon di decine e centinaia di chilometri il passo è stato breve. Fino a quando, qualche mese fa, insieme ad un gruppo di amici “randagi”, come amano chiamarsi loro, hanno creato il Team Audax Vasto i cui colori, per la prima volta, sono apparsi in una delle competizioni che portano a conseguire i brevetti mondiali. Per Giuseppe la 999 miglia è stata proprio una delle quattro tappe che lo porteranno ad essere un randonneur certificato. L’anno prossimo ci sarà la 4000 Alpi, nel 2019 la 6+6, che attraversa Sicilia e Sardegna, nel 2020 la 1001 Miglia. “Questa prima partecipazione è stata davvero entusiasmante – ci racconta a distanza di qualche settimana in cui continua a ricevere gli attestati ufficiali della corsa -. Dopo la partenza da Roma abbiamo pedalato per 1608 chilometri, lungo un percorso da 20.500 metri di altimetria da superare in 146 ore e 50 minuti”.
[ads_dx]L’unico vincolo delle Randonnee è proprio il tempo massimo da rispettare per poter ricevere il brevetto. Nel suo lungo viaggio attraverso le strade del centro Italia, il ciclista vastese ha trovato la compagnia di un appassionato di Modena, Franco il suo nome, con cui ha condiviso tutto il percorso. “A differenza delle Granfondo, anche queste gare per amatori, – spiega Giannone – nelle Randonnèe hai modo di gustare il paesaggio, di ammirare gli straordinari luoghi che attraversi. E la bellezza di ciò che hai intorno ti aiuta a superare la fatica. Sono esperienze in cui ti metti in gioco, in cui metti alla prova la tua resistenza mentale e fisica”. Gli ostacoli non mancano, come il pedalare di notte con la paura di incrociare animali selvatici e in generale tutti i pericoli che la strada può riservare. “Ma riuscire a superare tutto ti da davvero soddisfazione. E poi l’organizzazione della Bike Rando è stata davvero positiva, con punti ristoro per il riposo di noi ciclisti”.
E così, dopo aver attraversato città come Sperlonga,Pompei, Matera, Benevento, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Pescasseroli e “la bellissima Castel di Tora, che vi invito ad andare a visitare”, Giuseppe ha tagliato il traguardo di Roma, dopo aver pedalato per 15-16 al giorno portando con sè anche 6-5 kg di equipaggiamento e meritando così il suo primo brevetto mondiale come randonneur. “E ora, insieme agli amici del Team Audax Vasto, continuiamo nelle nostre attività anche per far appassionare altri amanti delle due ruote al fantastico mondo delle Randonnèe”.