“In Consiglio e in Commissione hanno mostrato i muscoli e fatto valere i numeri, noi ci rivolgeremo dove la verità non la fanno i rapporti di forza. Ne daremo conto a cose fatte, perché non vogliamo che sia considerata una minaccia”. Così il consigliere comunale di Forza Italia, Guido Giangiacomo, questa mattina in conferenza stampa con i colleghi d’opposizione Davide D’Alessandro, Vincenzo Suriani, Edmondo Laudazi e Alessandro D’Elisa, per “far calare il sipario sul polverone alzato dalla maggioranza per confondere le idee sui veri problemi che stiamo affrontando.
Ad introdurre l’incontro, D’Alessandro, il quale ha sottolineato: “Dopo il rinvio a giudizio di Lapenna e della sua ex Giunta e dopo aver subito la costituzione di parte civile, la maggioranza appare nervosa. Soffre oltre misura l’intensità oppositiva della minoranza e cerca di reagire in modo scomposto, mostrando i muscoli. La maggioranza avrebbe desiderato una minoranza inciucista, con incarichi alla Pulchra e difesa di Lapenna nei processi. Si è ritrovata una minoranza compatta, che non subisce la prepotenza e l’arroganza. Siamo molto preoccupati per i gravi fatti degli ultimi due Consigli comunali, ma non facciamo i Pm, facciamo i consiglieri comunali. Se non troviamo ascolto nell’Aula Vennitti, passiamo le carte ad altri uffici”.
Nello specifico delle contestazioni, Suriani e Giangiacomo: “La Commissione Vigilanza di ieri – ha sottolineato Suriani – è stata fatta saltare per un cavillo burocratico. Con il cambio dei gruppi consiliari del centrosinistra, gli uffici non hanno perfezionato due convocazioni, effettuate poi a due giorni e non tre dalla riunione. Giangiacomo nella Commissione Assetto del territorio non era stato neppure convocato, ma si è presentato e non ha fatto saltare nulla. Invece su proposta di votazione di Lapenna, la maggioranza ha deciso che tanto bastava per far saltare la Commissione, con il chiaro obiettivo di ritardare la discussione sulla vicenda Mercogliano, ma non si sfugge: la stessa è soltanto rinviata”. Per quanto riguarda l’ultimo Consiglio, invece, Giangiacomo ha precisato: “Il parere, chiesto illegittimamente, è stato negato tutto il giorno, salvo essere tirato fuori dalla tasca del Sindaco a tarda sera e letto velocemente. Un parere di 14 pagine che non è stato dato in visione ai consiglieri, che hanno dovuto votare immediatamente e senza voto segreto. Vi è una chiara sentenza in proposito, del Tar di Campobasso, con estensore Luca Monteferrante. Dai due Consigli sono emersi fatti di inaudita gravità, di cui è responsabile il Presidente del Consiglio Giuseppe Forte. Non ha fatto il suo dovere, colpevole di ben quattro mancati adempimenti. Sappiamo che in Consiglio comunale la verità è dei numeri, ma in altre sedi, dove andremo, la verità non è dei numeri, ma della verità. Questa è una democrazia bloccata. Valutiamo ogni azione possibile per sbloccarla, per ricondurla nel suo giusto alveo”. Nelle parole di Giangiacomo, infine, la precisazione: “Proprio per evitare che dirigenti nominati dal Sindaco e non titolari di ruolo vinto con concorso possano sentirsi condizionati nel loro ruolo, dal momento che entro pochi mesi anche gli ultimi due dirigenti di ruolo Marcello e D’Annunzio andranno in pensione, presenteremo una mozione per far bandire immediatamente i concorsi per la copertura dei ruoli vacanti, chiedendo fermamente che sia posto fine alla nomina di dirigenti scelti ad personam; al dirigente Mercogliano, inoltre, è stato posto dall’Ordine degli Avvocati di Vasto e non da noi l’obbligo di scegliere se rimanere iscritto all’albo degli avvocati o permanere nella titolarità di incarico di dirigente; era nostro obbligo chiedere di sospenderlo dalle funzioni fino a che la scelta, che scade il 31 agosto 17, venga effettuata, essendo chiaro che gli atti assunti nell’una o nell’altra veste sono illegittimamente adottati“.
Critiche anche da Laudazi e D’Elisa: “A un anno dall’insediamento, – ha sottolineato Laudazi – ci siamo spesso dovuti sostituire all’amministrazione Menna, che non si è occupata dei temi principali per la città. Tentano di buttare tutto in caciara, ma sono in confusione totale. Come si fa a lasciare la Giunta intatta dopo aver votato la costituzione di parte civile? Vogliamo efficienza, trasparenza e sviluppo e siamo disponibili a contribuire al miglioramento dell’azione amministrativa”. “La città – ha rincarato la dose D’Elisa – è abbandonata a se stessa. L’incompetenza è palese, com’è palese la gestione inadeguata del Consiglio comunale. Il parere esterno non è stato messo a disposizione dei consiglieri e la votazione, senza ricorso alla segretezza, è illegittima. Vogliamo un Presidente del Consiglio super partes“.