Non c’è pace tra gli ulivi. E’ un antico modo di dire con cui si vuol indicare come, in una realtà in cui dovrebbe regnare armonia e pace, ci sia, invece, conflitto e disaccordo.
Ormai da molti anni si disquisisce sul nuovo ospedale di Vasto. Tra accelerazioni e brusche frenate, nel susseguirsi di più Governi regionali, lentamente si consuma il tempo della nostra generazione. Impegni solenni e giustificazioni circa i ritardi hanno contraddistinto questi nostri anni, tanto da generare facili entusiasmi o indurre ad un tombale “tanto non si farà mai”. Il costante impoverimento di più servizi nell’attuale nosocomio e le mancate promesse circa la dotazione di altri (emodinamica) hanno, poi, contribuito a deprimere ulteriormente le speranze di un miglior servizio sanitario per i nostri territori.
Solo pochi giorni fa, in un’ennesima conferenza, l’Assessore regionale d’Abruzzo alla Sanità ha inteso ribadire l’esistenza di passi avanti e concreti fatti nella direzione di metter fine alla vicenda. Le sue dichiarazioni sono state volte ad assicurare che, da gennaio prossimo, si potrà avviare la presentazione di progetti di partenariato pubblico-privato, la Regione avrà, poi, 90 giorni per valutarli ed “entro il 2018 si giungerà alla cantierazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale”. Costo stimato 84 milioni di euro, di cui circa 34 da parte dalla Regione. Il partner privato gestirà vari servizi per 30 anni e questo consentirà di coprire il suo investimento e di produrre guadagni.
Bene, tutto bene ma… la cosa non è piaciuta ad alcuni Consiglieri regionali del confinante Molise. Infatti costoro, venerdì scorso, presa carta e penna, hanno inteso presentare una mozione, alla loro Assise, con cui si chiede l’impegno del Presidente del Consiglio e della Giunta “ad adottare gli atti necessari, sia davanti al Governo nazionale che al Tavolo tecnico, per verificare la fattibilità del project financing della Regione Abruzzo” relativa all’ospedale di Vasto.
Nella vicina regione, legittimi motivi politici e polemica interna tra maggioranza ed opposizione inducono, quindi, a tentar di frapporre ostacoli nel già difficoltoso e lungo iter al cui termine dovrebbe vedersi realizzato il nuovo ospedale di Vasto. Si registra anche la dichiarazione del Presidente della Regione Molise, il quale, liquidando la questione con battute campaniliste, annuncia: “saranno gli Abruzzesi a venirsi a curare a Termoli”. Dall’altro versante, si evidenzia come quest’ultimo, in ragione della medesima appartenenza di partito, subisca i “soprusi” del Presidente della Regione Abruzzo. Insomma, non sembra proprio essere la salute dei cittadini a sovraintendere alla questione quanto, piuttosto, l’alveo del fiume Trigno a segnare i confini tra mobilità attiva e passiva… Questione di soldi.
Già, i motivi della polemica, infatti, così come affermano gli estensori della mozione, non sono legati alla “ristrutturazione” dell’ospedale di Vasto (chissà poi perché la costruzione di un nuovo ospedale la si chiama “ristrutturazione”…), quanto all’esistenza di un progetto “con coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e nella gestione in vista di entrate economiche future. Per lo più spostato verso il Molise per accogliere le patologie tempo dipendenti dalla nostra regione”.
Insomma, si cerchi un modo per non farlo fare questo benedetto ospedale a Vasto, tanto, e lo si desume coniugando le più dichiarazioni degli opposti raggruppamenti politici, l’ospedale di Termoli potrà accogliere tutti, sia i residenti della “Repubblica cistrignina” che della “Repubblica transtrignina”, per questi ultimi sarà sufficiente attraversare il guado. E’ il caso di dire: siamo al top!
Non voglio aggiungere altro. Anzi, mi prendo, d’intesa con Editore e Direttore, una bella pausa estiva. Ringraziando entrambi per la generosa ospitalità, gli editoriali di “Oltre le righe” riprenderanno a settembre, con la… rifrescata.
Buon sole a tutti.