Vola in Argentina lo spettacolo Tanos prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con la compagnia del Teatro del Sangro. Uno spettacolo che racconta senza giudizi né pregiudizi la storia degli italiani emigrati in Argentina negli anni ‘50.
Il progetto scenico, il testo e la regia sono di Stefano Angelucci Marino, che sarà anche in scena con Rossella Gesini. La drammaturgia prevede l’utilizzo in scena di maschere che sono state realizzate dall’artista Stefano Perocco di Meduna e di burattini realizzati da Gaspare Nasuto e Brina Babini.
Le musiche originali sono di Giovanni Sabella e le scene di Filippo Iezzi. La tournée in Argentina è realizzata in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, Consolato Generale d’Italia di Rosario, Comites Rosario, Associazione “Famiglia Abruzzese” di Rosario, Centro Abruzzese Marplatense di Mar del Plata, Circolo Ricreativo Abruzzese di Berazategui, la Società Italiana di San Lorenzo, Scuola italo-argentina “Edmondo De Amicis” di Rosario, Scuola italo-argentina “Dante Alighieri” di Rosario, Società Italiana di Casilda Associazione Marchigiana, Società Italiana di Galvez, Società Italiana di Canada de Gomez, Associazione Alcara Li Fusi di Rosario, Società Italiana di Paranà, che ospiteranno lo spettacolo dal 4 al 22 agosto 2017.
Tanos è una messa in scena realizzata nell’ambito del progetto “Sistema Cultura Abruzzo”, il modello di investimento sul territorio messo in campo dal Tsa, attività unanimemente apprezzata e riconosciuta che ha portato al recente Premio Cultura di Gestione, promosso da Federculture, Agis, Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni Culturali e Forum del Terzo Settore assegnato per la “costruzione di un organico sistema teatrale regionale, quale essenziale investimento culturale, con il quale il Teatro Stabile d’Abruzzo ha fornito un contributo decisivo alla trasformazione della vita culturale abruzzese, facendo sì che il Teatro divenisse un’importante e non episodica componente della vita sociale, anche rispondendo ad esigenze espresse di narrazione, analisi ed elaborazione dei traumi subiti nei luoghi del cratere sismico”.
Tanos è un lavoro teatrale “alimentato” anche dalla scrittura di John Fante: una comicità trafelata e plateale, l’inquietudine visionaria e ispirata, l’attenzione profonda, eppure mai compiaciuta, al mondo degli ultimi, degli immigrati, e chiaramente la scoppiettante presenza dell’ambiente domestico, cioè etnico, come sempre nei romanzi di Fante descritto nel momento della sua implosione, del suo scardinamento a causa delle forze contrapposte che lo abitano, generazionali e culturali.