“Ieri l’opposizione ha vissuto una giornata mirabile, in quanto è riuscita a conseguire gli obiettivi politici che si era posta”. Così Davide D’Alessandro nella conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio di ieri per fare il punto della situazione dopo il lungo Consiglio comunale, insieme ai colleghi di opposizione Vincenzo Suriani, Alessandro D’Elisa, Guido Giangiacomo ed Edmondo Laudazi. Assente per motivi personali Francesco Prospero. Due gli obiettivi colti dagli esponenti di opposizione che, con la formula del 6+2 hanno riconosciuto un ruolo importante al Movimento 5 Stelle, escludendo la consigliera di Unione per Vasto, Alessandra Cappa: primo obiettivo, proprio le dimissioni dalla carica di vicepresidente del Consiglio comunale in quota opposizione di Alessandra Cappa, il secondo, l’indirizzo di costituzione di parte civile nel processo a carico dell’ex Giunta Lapenna per la vicenda dei Baschi Azzurri, dato dal Consiglio comunale a sindaco e Giunta con l’unanimità dei presenti. “Abbiamo dimostrato – ha aggiunto D’Alessandro – non che siamo la nuova classe dirigente, ma la classe dirigente matura, solida e compatta. Può dire lo stesso la maggioranza che ha finito in quel modo il Consiglio, con l’assenza non certo casuale di tre consiglieri?”.
“Noi – ha sottolineato il consigliere di FdI-An Suriani – abbiamo avuto un atteggiamento garantista. Dopo che il sindaco ha confermato fiducia agli assessori coinvolti, non siamo andati in Consiglio a riprendere lo stesso tema, ma abbiamo chiesto la costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione, che rappresenta un precedente virtuoso, non pericoloso, come lo ha invece definito il consigliere Luciano Lapenna che, in quanto coinvolto in prima persona nella vicenda giudiziaria all’ordine del giorno non doveva partecipare alla discussione, invece si è limitato a non votare. Così come non potevano votare gli altri consiglieri e quando si sono accorti che sarebbero andati sotto alla votazione, sono stati costretti a votare a favore del nostro provvedimento, che speriamo verrà applicato a tutti i casi futuri (sperando che non ve ne siano) che riguardino una parte politica o l’altra”.
“Ancora una volta – ha aggiunto D’Elisa – siamo stati noi dell’opposizione a portare l’attenzione del Consiglio sui temi importanti. Indirettamente stiamo realizzando l’azione politica. Per quanto riguarda il caso Cappa, D’Elisa ha sottolineato: “L’articolo 44 del Tuel assegna alla minoranza un ruolo di controllo e garanzia, ma che controllo può fare e che garanzia può dare un consigliere di opposizione che difende uno di maggioranza e assume incarichi in una partecipata del Comune?”. E sul rinvio a giudizio: “Non chiediamo dimissioni per le questioni penali aperte, chiediamo le dimissioni per incapacità. Questi amministratori sono incompatibili con la città”.
A seguire, l’intervento di Guido Giangiacomo (Forza Italia) che sempre su Alessandra Cappa ha dichiarato: “Ha parlato di imboscata, ma lo sapeva perfino la maggioranza che ha richiesto per lei un parere pro veritate… solo lei non sapeva che c’era questo problema sul tavolo?”. Poi quella che è stata definita “la pagina più brutta”: Dopo 4 ore di discussione, senza sapere se si trattava di un punto all’ordine del giorno, quando abbiamo presentato una risoluzione nel merito ci hanno risposto che non si poteva, perché non era un punto all’ordine del giorno. Ma dopo qualche ora è giunto un documento del dirigente Mercogliano che rispondeva a un atto che di fatto non esisteva, notificato da un messo comunale incaricato da non si sa chi. Di questa vicenda investiremo la Commissione di Vigilanza“. Mentre sull’incarico a un legale esterno per un parere pro veritate sulla presunta incompatibilità della consigliera Cappa, Giangiacomo ha sottolineato: “L’amministrazione comunale paga 2500 euro per la difesa di un consigliere di opposizione”. Per quanto riguarda invece la Pulchra e l’accusa di rappresentare una “macchina elettorale“, Giangiacomo ha precisato che il riferimento era alla parte pubblica, quindi alla gestione politica della partecipata, senza nessun riferimento ai privati.
E proprio sulla Pulchra l’ultimo intervento, quello di Edmondo Laudazi: “Tra un anno il contratto scade e come indica il riordino delle partecipate voluto dal governo centrale, le stesse dovranno cambiare statuto. Il nostro obiettivo non è quello di distruggere la Pulchra, ma dobbiamo trovare soluzioni alternative. L’amministrazione, come sempre, si è fatta trovare impreparata e voleva scaricare sull’opposizione decisioni che loro non vogliono prendere. Ma dobbiamo uscire dalla fase polemica, perché la nostra opposizione vuole contribuire al cambiamento, non fare resistenza passiva”.