“L’ictus ischemico acuto è patologia tempo dipendente brain is time che se trattato entro le 4,5 ore dall’esordio dei sintomi consente di prevenire disabilità e decessi. I tre letti di assistenza semintensiva dedicati alla cura dell’ictus ischemico acuto hanno consentito il trattamento, in un anno di attività, di 54 pazienti, 10 dei quali hanno beneficiato anche del trattamento endovascolare, secondo step possibile attualmente solo a Pescara e Teramo. Da gennaio 2017 ad oggi abbiamo trattato 34 pazienti, con recupero medio della disabilità pari a circa il 50%. La copertura assistenziale e terapeutica dell’ictus ischemico acuto nel nostro territorio raggiunge quasi il 90%“.
Questi i numeri di un anno di attività della Stroke Unit illustrati dal responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia-Stroke Unit-Neurofisiopatologia, il dottor Pasqualino Litterio, che spiega: “Numeri questi tra i migliori in Abruzzo e in Italia che sono stati possibili grazie al senso di responsabilità, di dedizione e al lavoro di squadra dei medici (Mafalda Cipulli, Stefano Viola, Maria Pia Buongarzone, Luisa Fiorelli), Capo Sala (Ilde Marcolongo), Infermieri (Antonietta Di Lisa, Giulio Petrucci, Orietta D’Aurizio, Tea Mansi, Loredana Cappucci, Daniela Tambelli, Michele Pellicciotti, Teresa Stivaletta, Patrizia Mancini, Assunta Di Crosta, Roberta Bellezza, Beatrice Franchella, M. Assunta Masi, Mina Suriano), e OTA/Ausiliari (Nicola Canosa, Guglielmo Mariano, Maria Cupaiolo, Fernando Pacilli, Maria Galante, Michelina Giannagostino). Ci sembra giusto rimarcare che grazie alla Stroke Unit del nostro Ospedale sia stato colmato un vuoto assistenziale che per tanti anni ha penalizzato gli utenti di Vasto, del Vastese e del vicino Molise”. Parole di ringraziamento sono state rivolte anche ai reparti coinvolti nella tempistica del trattamento, tra cui il Pronto soccorso, la Radiologia, la Cardiologia e il Laboratorio analisi, per la collaborazione sempre solerte e puntuale per l’esecuzione del trattamento nei tempi previsti dalle linee guida.
“È auspicabile in un futuro immediato – ha concluso il dottor Litterio – eseguire anche il trattamento meccanico intrarterioso, consentito entro le 6-8 ore dall’inizio della sintomatologia, per inefficacia o ineleggibilità della fibrinolisi endovenosa, presso il nostro Presidio Ospedaliero utilizzando le stesse prestazioni dell’Emodinamica“.