Parlare di “scambio” ad… Amantea potrebbe evocare situazioni hot legate a relazioni extraconiugali tra consenzienti. Invece, non è questo l’aspetto rilevante che, in questi giorni, ha fatto rimbalzare, in cronaca nazionale, la cittadina calabra di 14.000 abitanti. E’ anche vero che, in ossequio a pratiche bondage, nessuno sarebbe rimasto sconvolto nel sapere di manette ai polsi ma, nel caso in specie, non si tratta di attrezzi di voluttà bensì dei ferri marcati Ministero della Giustizia.
Il fatto. Con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Paola (Cs) su richiesta della Procura, i Carabinieri hanno arrestato un Consigliere comunale appena eletto ed un ex Consigliere regionale nonché ex Sindaco della gaudente cittadina. Le loro presunte responsabilità trovano alcova nelle norme di legge che puniscono il “voto di scambio”, la “tentata estorsione in concorso” e, solo per il primo, la “tentata violenza privata”.
Nel corso dell’ultima campagna elettorale di giugno, quella per il rinnovo degli organismi amministrativi cittadini, secondo quanto emerso dalle indagini, i due avrebbero esercitato pressioni per ottenere voti; il primo quale candidato poi eletto, il secondo, per conto terzi, nella veste di sostenitore della di lui coalizione elettorale. Vittima dell’ipotizzato sopruso un giovane a cui, a fronte del rinnovo del contratto di lavoro a termine, nella scuola materna comunale, per la fidanzata, sarebbe stato chiesto di convincere la stessa e la famiglia a votare nel senso indicato; in caso contrario, addio rinnovo.
Il giovane, però, aveva registrato la spinosa conversazione (da Repubblica.it): “Ma tu ci tieni alla tua fidanzata… che il 30 (luglio, ndr) le scade il contratto e io dopo non ti posso aiutare… Le elezioni sono state già decretate non da mo’, da parecchio” dice l’ex Sindaco. Precise anche le istruzioni: “Tu vai da lei e le spieghi: è venuto (…) di persona, si è preso l’impegno lui per farti il rinnovo e compagnia bella… questi vincono… che cacchio dobbiamo fare… un voto solo vedi chi glielo vuole dare… magari tuo cognato. Mentre gli altri tre li date a (…) perché (…) ti deve confermare per l’anno di servizio… che quelli che contano sono questi sono… gli amici“. “È un peccato ha un posto di lavoro… Vi dovete sposare“. Il giovane fidanzato riferisce ai Carabinieri: “Sono venuti a casa mia ad Amantea, lui, il figlio e (…) con la Jaguar di (…) ; ricordo che (…) insistette molto sulla riconferma del lavoro della mia fidanzata fino al punto da farmi ampiamente capire che se voleva essere riconfermata avrebbe dovuto votare (…)” ed ancora: “Mi sono sentito minacciato – ha detto agli inquirenti – perché conosco bene (…) e so cosa è capace di fare“.
Il paese è piccolo e la gente mormora ed è per questo che, secondo l’accusa, il candidato Consigliere, oggi arrestato, prospettò financo l’avvio di un’ingiusta azione giudiziaria nel caso in cui fosse stata divulgata la registrazione del colloquio minaccioso.
Tanta la disoccupazione in Calabria, certo il resto del Mezzogiorno non è da meno ed il lavoro è molla di ricatto straordinaria. Sono fatti che neanche più creano imbarazzo e per i quali, a far sul serio, occorrerebbe moltiplicare per enne l’organico dell’Arma.
Nel 2014, il Senato ha approvato la norma che disciplina le sanzioni penali sul voto di scambio politico-mafioso. Il testo prevede che chiunque accetti la promessa di procurare voti in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. Con “altra utilità” si intende anche un contratto di lavoro. E’ così che il “voto di scambio” può essere riferito ad un generale ricatto occupazionale, spesso, è bene dirlo a chiare lettere, con la complicità di chi del lavoro ha bisogno.
I fatti, così come nomi e foto delle persone coinvolte, sono ben noti; giornali e TV ne hanno ampiamente parlato ma cos’è che ha fatto clamore, il presunto caso di voto di scambio o l’arresto degli attori principali? Si è inteso, qui, non reiterare i nomi: l’esercizio enigmistico del lettore che ben sa di cosa si parla, magari persino per esperienza personale, può esser quello, chiuso in un anfratto della propria coscienza, di… riempire gli spazi vuoti.
Nonostante il diffuso fenomeno sia serio, fanno sorridere le notizie di “voto di scambio”, poiché, nel nostro sistema politico, è per il loro tramite che si determinano le vittorie elettorali, soprattutto quelle degli ipocriti. D’altronde, si dice in giro, che il mondo degli scambisti è in continua evoluzione, non solo ad Amantea, luogo il cui nome è garanzia, ma un po’ ovunque.