Mezz’ora di silenzio in più. È quanto ottenuto finora dalla turista – proprietaria di un’abitazione del complesso Helios a San Salvo Marina – che nell’aprile dello scorso anno presentò ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco Tiziana Magnacca che fissava il limite alle 3 [LEGGI]. Alcuni balneatori, affiancati dal Comune, decisero di ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Mentre si attende l’esito, i locali sulla spiaggia potranno protrarre le proprie serate fino alle 2.30.
Con l’annullamento dell’ordinanza, infatti, torna attuale quella del giugno 2014 che disponeva:
centro abitato: 1.30
zone limitrofe (stabilimenti balneari ecc.): 2.30.
Prima del silenzio totale, però, come disposto dalla giunta regionale, a mezzanotte scatta il limite dei 55 decibel.
VECCHIA STORIA – Annoso dibattito quello della vita notturna alla marina. I tanti turisti (provenienti soprattutto da Molise, Lazio e Campania) che comprarono gli appartamenti diversi decenni fa ora vorrebbero una maggiore tranquillità, ma nel frattempo la zona si è trasformata grazie agli investimenti di privati e giovani imprenditori.
[ant_dx]La querelle dell’anno scorso ha suscitato disorientamento nei balneatori che, a detta di alcuni di loro, non avrebbero ricevuto indicazioni dal Comune; diversi, inoltre, nel frattempo hanno ricevuto anche una diffida dalla stessa ricorrente sul rispetto degli orari.
Sulla vicenda, in occasione della presentazione del programma estivo [LEGGI], il primo cittadino rispondendo a zonalocale.it specifica che: “Non è vero che non ci sono state comunicazioni in merito, l’anno scorso incontrammo i balneatori. Abbiamo una sola persona che ha fatto una battaglia perché pensa che San Salvo sia un luogo di riposo, una battaglia giudiziaria perché vorrebbe che San Salvo chiudesse i battenti. Parte della battaglia l’ha vinta al Tar facendo annullare la mia ordinanza, ma è tornata in vigore quella precedente e lo stop è alle 2.30. È chiaro però che va rispettata la legge, noi abbiamo disciplinato gli orari, ma come disposto da Stato e Regione bisogna rispettare il limite dei decibel. Mi aspetto altri ricorsi, ma anche noi siamo pronti a controbattere”.