Il caso Vasto finirà sul tavolo di Matteo Renzi. Il circolo del Pd è commissariato da dieci mesi. Ora, dopo il tesseramento di febbraio e le primarie nazionali, ma soprattutto dopo la pesante sconfitta subita dal Partito democratico in Abruzzo alle elezioni amministrative, i sette consiglieri consiglieri comunali del Partito democratico di Vasto scrivono al leader nazionale e ai commissari straordinari: Silvio Paolucci, Marco Rapino e Chiara Zappalorto.
Vincenzo Sputore, Marino Artese, Marianna Del Bonifro, Giuseppe Forte, Luciano Lapenna, Roberta Nicoletti e Nicola Tiberio chiedono la convocazione del congresso cittadino per ridare un segretario e un direttivo al circolo di piazza del Popolo, congelato dalle elezioni comunali di un anno fa.
“Rappresentiamo – si legge nella lettera – il gruppo dei consiglieri Pd al Comune di Vasto (per importanza il secondo comune dopo Pescara amministrato dal centrosinistra ), di una amministrazione di centro sinistra, riconfermata nel 2016, dopo due mandati consecutivi.
Dopo qualche giorno dalla vittoria, il partito regionale e provinciale, ritenne di commissariare la sezione con tre commissari (assessore regionale, segretari regionale e provinciale) finalizzato il tutto a favorire un nuovo tesseramento e quindi l’assemblea e il rinnovo delle cariche; questo anche perché il segretario cittadino, eletto in consiglio comunale e poi nominato assessore, si era dimesso.
A distanza di un anno la sezione è ancora commissariata pur avendo rinnovato il tesseramento (oltre 400 iscritti) e favorito le primarie.
Il difficile momento, conseguente alle amministrative, che in Abruzzo vede arretrare il partito; la necessità di dare un forte sostegno a sindaco e Giunta da parte di un partito attivo; la voglia di discutere di tanti iscritti, ci portano a questa lettera aperta affinché si arrivi in tempi ravvicinatissimi a ridare al circolo di Vasto organismi nella pienezza delle funzioni statutarie.
La presente nota viene inviata anche al segretario del Pd Matteo Renzi affinché intervenga sulla dirigenza Provinciale e Regionale nell’interesse del partito e del circolo cittadino”.