“Ribadiamo, come Movimenti civici e Partiti di centrodestra, che non ci è più possibile ritenerla e considerarla consigliera di opposizione. Difenda chi vuole, accetti, se può, incarichi da chi vuole, ma non ci rappresenta più”. E’ muro contro muro. Da un lato, Alessandra Cappa, che ha detto e scritto a chiare lettere di non avere alcuna intenzione di rinunciare a due incarichi professionali: la difesa dell’ex sindaco, Luciano Lapenna, nell’udienza preliminare sull’inchiesta Baschi azzurri e la consulenza affidatale a ottobre 2016 fino al 31 luglio 2017 dalla Pulchra spa, la società, controllata dal Comune col 52% delle azioni, che gestisce la raccolta differenziata e l’igiene urbana a Vasto. Sul fronte opposto cinque consiglieri comunali di minoranza: Davide D’Alessandro (Vastoduemilasedici), Alessandro D’Elisa (Gruppo misto), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), che oggi controreplicano tramite un comunicato congiunto.
“Nessuna attività persecutoria – scrivono i cinque firmatari – è in atto nei suoi confronti. Riteniamo che la valutazione su aspetti di incompatibilità o, peggio, di decadenza, sia in capo ad Organi istituzionali (Presidenza del Consiglio, Consiglio, Segreteria comunale, responsabili anticorruzione e trasparenza), che a questo punto invitiamo con urgenza a interessarsi della questione, non più procrastinabile.
Da un punto di vista politico, unico aspetto a cui siamo interessati, è indiscutibile che l’aver avuto un incarico fiduciario di difesa dell’ex sindaco Luciano Lapenna e un incarico dalla Pulchra, anch’esso di ‘natura altamente fiduciaria’ (come si legge testualmente nell’avviso pubblico che in nessuna maniera, per tale motivo, può ritenersi un concorso pubblico), a prescindere dalla compatibilità del tutto con la carica di consigliere, sicuramente non consente più alla consigliera Cappa di svolgere con indipendenza il ruolo di vicepresidente del Consiglio in quota minoranza e di ferma e libera opposizione nei confronti dell’attuale amministrazione comunale.
Corre l’obbligo, inoltre, di precisare, al fine di non passare per giacobini feroci, che in alcuna maniera le si è cercato di imporre scelte professionali, rilevando che in ogni caso l’incarico Pulchra non è stato conferito il 6 maggio 2016, cioè prima che divenisse consigliera comunale, bensì, come risulta dal sito della Pulchra, il 21 ottobre 2016, cioè tre mesi dopo esserlo divenuta. A conferma della tesi della inopportunità dell’accettazione dell’incarico, si osserva che nel modello di domanda dalla stessa sottoscritto per partecipare all’avviso, fosse anche prima di diventare consigliera comunale, si legge testualmente al punto B) ‘non essere legato all’azienda da interessi economici o da qualsiasi situazione che possa generare conflitti d’interesse tale da compromettere l’indipendenza ed inficiarne l’obiettività di giudizio’.
Non è dato capire, addirittura, per quale ragione sul sito istituzionale Amministrazione Trasparente del Comune di Vasto, Alessandra Cappa risulti essere l’unica consigliera comunale che non ha ancora reso la dichiarazione – ai sensi dell’art. 14 c.1/d del D.Lgs n. 33/2013 – relativa agli incarichi ricevuti con oneri a carico della finanza pubblica, come richiesto dalle norme.
In base alle doverose precisazioni ribadiamo, come Movimenti civici e Partiti di centrodestra, che non ci è più possibile ritenerla e considerarla consigliera di opposizione. Difenda chi vuole, accetti, se può, incarichi da chi vuole, ma non ci rappresenta più. Il consigliere di opposizione, vorremmo ricordarlo, è un ruolo preminentemente di controllo. Domanda: è possibile controllare chi ha riposto fiducia in te, conferendoti un incarico di ‘natura altamente fiduciaria’? Con quale credibilità? Tutto ciò dovevamo per chiarezza al nostro elettorato e a tutti i cittadini vastesi che non ne possono più della confusione politica e amministrativa”.
Forza Italia: “Grave episodio di inopportunità politica” – “Alla luce dei recenti avvenimenti che hanno visto protagonista la consigliera Alessandra Cappa, candidata di una lista civica a sostegno di Massimo Desiati sindaco, il Coordinatore cittadino e il Direttivo di Forza Italia Vasto esprimono grave disappunto per i fatti, appresi dalla stampa, che creano confusione nell’elettorato di un centrodestra che a Vasto spesso si ritrova ad analizzare inaspettate sconfitte per un pugno di voti chiedendosene le ragioni.
Apprendere che prima, durante e dopo la competizione elettorale, un esponente di spicco del centrodestra deteneva ben due incarichi altamente fiduciari riconducibili al sindaco uscente e alla società Pulchra i cui 2/3 del CdA sono controllati dal Comune e la cui gestione dei rifiuti è stata spesso nel mirino della nostra opposizione che ha chiesto anche un Consiglio Comunale straordinario in materia alcuni giorni fa, ha creato forte disorientamento nell’elettorato di centrodestra e nell’intera comunità.
Forza Italia Vasto, pur nel rispetto della libera reciproca scelta fra professionista e cliente, giuridicamente ineccepibile e sulla cui legittimità non spetta a noi decidere, ritiene questi avvenimenti gravemente lesivi dell’immagine dell’intero centrodestra soprattutto in relazione alla scelta di individuare nell’ avvocato Alessandra Cappa, anche con il voto del nostro consigliere Guido Giangiacomo, la persona meritevole di ricoprire l’incarico di garanzia della minoranza consiliare, quale vice-presidente del Consiglio Comunale.
Nel prendere atto che i fatti indicati e l’atteggiamento mantenuto dalla interessata, che anziché prendere atto di un grave episodio quantomeno di inopportunità politica, ha invece accusato coloro che le hanno chiesto trasparenza nei comportamenti di essere feroci giacobini, si ribadisce l’importanza della trasparenza e chiarezza di comportamenti nell’opposizione che, sebbene costruttiva e improntata ad una doverosa collaborazione nell’interesse precipuo dei cittadini, come Forza Italia la ha sempre interpretata, deve comunque essere rigorosa e intransigente nel distinguere politica e professione, minoranza e maggioranza nel rispetto delle più elementari regole di democrazia”.