E’ stata avviata ad aprile una verifica dello stato dei pagamenti riguardanti il servizio mensa delle scuole di Lanciano. “Abbiamo dato impulso a questa attività con la necessaria determinazione, a tutela della collettività e della stragrande maggioranza dei genitori che contribuisce regolarmente al servizio di mensa scolastica. – dichiarano il sindaco Mario Pupillo e l’assessore all’Istruzione Giacinto Verna – Ad oggi è possibile tracciare un primo bilancio, non definitivo ma piuttosto significativo, in ordine all’azione avviata dalla nostra Amministrazione con la preziosa collaborazione del personale dell’ufficio mensa”.
La rendicontazione ha riguardato le posizioni dei 1830 iscritti al servizio mensa per il periodo settembre 2016/febbraio 2017: di questi 180 circa sono risultati debitori di cifre consistenti, alcuni anche di qualche migliaio di euro. Ad aprile 2017 è stata inviata la prima tranche di inviti a regolare la propria posizione a 128 utenti per un totale di circa 42 mila euro di credito da parte dell’Amministrazione. Per questa prima tranche sono stati recuperati circa 28 mila euro grazie alle 80 utenze che hanno saldato: rimangono 48 utenze che devono essere ancora regolarizzate per un totale di 13.300 euro ancora da riscuotere. La seconda tranche di inviti è stata inviata il 25 maggio scorso a 56 utenti per un recupero di circa 17 mila euro.
“Resta invece grave il nodo delle circa 90 utenze che hanno ricevuto il sollecito dall’avvocatura comunale per somme dovute per anni scolastici passati (2014/15 e 2015/16) che ammontano a circa 55 mila euro: in questo elenco ci sono 43 utenze, raggiunte da un sollecito già il 6 giugno 2015, che hanno maturato debiti anche per l’attuale anno scolastico un debito di 15 mila euro da settembre a febbraio. – spiegano i due – E’ una situazione la cui gravità non ci sfugge e cui intendiamo porre rimedio, non potendo e non volendo tollerare che ci siano persone che usufruiscono dei servizi pubblici senza dare il contributo previsto. Per questa ragione abbiamo dato mandato all’Ufficio legale, esclusivamente per quanto riguarda gli utenti morosi da 3 anni, di procedere con gli opportuni atti previsti dalla legge a tutela della collettività”.
L’Amministrazione tiene a sottolineare che queste situazioni di debito, anche di alcune migliaia di euro, non sono riconducibili a motivi di reddito. Com’è noto, il servizio di ristorazione scolastica è a domanda individuale e si contribuisce a seconda del proprio reddito tramite la presentazione dell’Isee. La maggior parte della tariffa è pagata dal Comune, e quindi da tutti i contribuenti.