Finisce in Senato la richiesta di realizzare una sala di emodinamica nell’ospedale di Vasto. Su iniziativa di Piero Sisti e Nicola Smargiassi, referenti locali del Movimento Idea, i senatori Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi (Movimento Idea) hanno presentato un’interrogazione alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
“Per conformazione geografica, le quattro province dell’Abruzzo si trovano tutte nella metà nord della regione ed i capoluoghi di Provincia Chieti e Pescara sono separati da una distanza di soli 20 chilometri; la popolazione residente solo nel ristretto comprensorio dell’Alto Vastese e quella della città di Vasto ammonta a più di 100mila abitanti, se si aggiungono centri come Ortona e come tutta la bassa Val di Sangro, ossia tutti quei centri più vicini all’ospedale di Vasto che a quello di Pescara, si arriva a circa 150mila abitanti; al bacino potenziale della rete ospedaliera occorrerebbe poi includere anche la fascia di comuni sul confine tra l’Abruzzo e il Molise, più vicini al territorio meridionale abruzzese che a Campobasso.
Nel territorio settentrionale dell’Abruzzo ci sono due sezioni di emodinamica: una nell’ospedale di Chieti e una nell’ospedale di Pescara, con evidente concentrazione di risorse in tal senso; nel territorio meridionale dell’Abruzzo non ci sono punti di cura adeguati ad emergenze cardiovascolari e neurovascolari; lo stato di dissesto delle strade e l’obsolescenza del parco ambulanze determina, per le aree di confine sud e le aree interne, tempi di intervento di gran lunga superiori a quelli di sopravvivenza dei pazienti colpiti da infarto; infine, l’allestimento di una sezione di emodinamica presso l’ospedale di Vasto, da anni promessa, risulta a tutt’oggi ancora in fase progettuale”.
Per questi motivi, Quagliariello e Giovanardi chiedono alla ministra Lorenzin “se non ritenga che la rete dell’emergenza urgenza debba essere strutturata in relazione ai tempi di intervento reali e non attraverso coefficienti standard, che non considerano la geografia territoriale; quali iniziative intenda adottare per sanare al più presto questa grave deficienza da parte della rete ospedaliera della parte meridionale dell’Abruzzo, che mette a rischio la vita dei cittadini residenti nel territorio”.