Passata la festa, gabbato lo santo. Abbonamenti stagionali per i parcheggi destinati gratuitamente alla clientela dei lidi che vengono rivenduti contro le norme e il regolamento dell’Arcotur, la cooperativa che gestisce il servizio. È quanto emerge dalla raccolta – da parte di zonalocale.it – di numerose testimonianze di turisti non residenti che frequentano San Salvo Marina.
MECCANISMO PERFETTO – Un meccanismo ben oliato e difficile da debellare, ma che non ha nulla a che vedere con le politiche di Comune e cooperativa in materia di parcheggi. Come funziona?
L’Arcotur vende a ogni stabilimento 15 abbonamenti a 20 € l’uno. Il lido, secondo quanto stabilito dal regolamento, dovrebbe mettere a disposizione ogni singolo tagliando a uso gratuito per i propri clienti.
“La logica vuole – spiega la presidente Vania Perrucci – che vengano messi in bacheca. Quando arriva un cliente non residente ne prende uno che, quando va via, viene rimesso a disposizione per gli altri. In questo modo 15 abbonamenti usati 10 volte al giorno diventano 150, in modo da soddisfare quasi tutti i clienti”.
In realtà in numerosi lidi non accade questo. L’abbonamento viene letteralmente rivenduto a 20 € l’uno a un singolo cliente che lo userà per tutta la stagione. 20 € nel migliore dei casi, perché c’è anche chi lo rivende a un prezzo maggiorato (anche il doppio) “perché è uno degli ultimi rimasti”.
Dello scambio, ovviamente, non possono restare tracce perché impossibile emettere scontrini di sorta per un bene che non potrebbe essere venduto.
A nulla è servito mettere ben evidente su ogni tagliando (contraddistino con il nome del lido) la dicitura in caratteri cubitali “da concedere ad uso GRATUITO alla propria clientela”. Per il non residente pagare anche 50 € per tre mesi sarà sempre più conveniente dei 3 € giornalieri o delle 14 € di abbonamento settimanale.
Non manca fortunatamente chi si attiene al regolamento: il tagliando va rimesso in bacheca quando si va via.
L’APPELLO AI CLIENTI – “Nessuno viene a lamentarsi perché la convenienza è per tutti – dice a zonalocale.it Vania Perrucci – Se così fosse, l’Arcotur viene presa in giro: perché è stata trovata la scappatoia per contravvenire a quanto disposto dal bando dopo che ci siamo resi disponibili anche ad aumentare i bollini”. Fino a qualche anno fa, infatti, i tagliandi a disposizione degli stabilimenti erano 10. Le richieste dei balneatori di raddoppiarli portò a una contrattazione, alla quale partecipò anche il Comune, che ne innalzò il numero a 15.
Una matassa, questa, difficile da sbrogliare: “Abbiamo le mani legate, una volta venduti i tagliandi, non sappiamo cosa accade all’interno degli stabilimenti. Ogni abbonamento che emettiamo è accompagnato da ricevuta, loro con cosa lo dimostrano? Vorrei poi sottolineare che noi non abbiamo nessuna percentuale sulle multe, ma con queste contribuiamo a incrementare l’incasso per il Comune. Le prime voci su questo modo di fare l’abbiamo avute perché ci sono state lamente da parte di qualche cliente che ha avuto a disposizione l’abbonamento l’anno scorso che non se l’è ritrovato quest’anno. Noi abbiamo messo in campo tutte le misure per favorire la stagione turistica”.
Poi un appello: “Al cliente di uno stabilimento che usa questo metodo leggendo sul tagliando “Da concedere gratuitamente” dovrebbe accendersi una spia sul fatto che ci si sta rendendo complici di una situazione irregolare. L’importante è che si rispettino le regole che noi per primi vogliamo rispettare”.
Dello stesso avviso è l’ex assessore al Turismo (in attesa della composizione della nuova giuta) Oliviero Faienza: “Non conosciamo la dimensione del fenomeno e non possiamo sapere se lo vendono, lo prestano ecc. Il fine di dare a loro 15 talloncini è perché devono soddisfare il numero più alto possibile di più clienti”.