Esito imprevedibile e a tratti tragicomico quello dell’incontro di stamattina tra i rappresentanti della cooperativa Il Giralose (Mariacarla Di Renzo e l’avvocato Luciana Di Nardo) e il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio. Al termine dell’incontro sui crediti vantati dalla cooperativa, infatti, le due rappresentanti hanno provveduto a un singolare “pignoramento“: la sedia del sindaco e un monitor presente nell’ufficio.
Come racconta infatti chietitoday.it, “l’incontro, iniziato poco dopo le 9.30, si è tenuto a porte chiuse, ma, da quanto è stato possibile ricostruire, i toni sono stati alquanto accesi. Alla fine, dopo poco più di mezz’ora, Di Renzo e Di Carlo sono uscite portando via una sedia da ufficio nera, acquistata personalmente dal sindaco per la sua stanza. ‘Ma non è finita – ha spiegato l’avvocato – abbiamo pignorato anche un monitor, che torneremo a prendere, a cui è stata affidata la custodia alla legale rappresentante. Nei prossimi giorni faremo lo stesso in altri immobili di proprietà comunale, proseguiremo con un altro pignoramento presso terzi. E, se il nodo non si scioglie, la prossima settimana inviermeo una segnalazione allla Corte dei Conti”.
Come ricostruito dalla stessa testata, al centro del contendere ci sarebbe un credito di 90mila euro vantato dalla cooperativa nei confronti del Comune. Di tutt’altro parere il sindaco Di Primio, che ha parlato di “una sceneggiata, con cui hanno ottenuto appena 100 euro, il valore totale della sedia e del monitor”. “I due oggetti, – spiega ancora la testata teatina – certamente non pregiati, erano gli unici da poter pignorare, considerato che le opere di valore nell’ufficio sono di proprietà del museo Barbella, mentre gli arredi della Banca d’Italia che ha affittato l’edificio all’ente. Secondo Di Primio, i conti sarebbero diversi da quanto rivendica la cooperativa Il Girasole, che avrebbe già ricevuto 62mila degli 85mila euro dovuti, pagati a due collaboratori della struttura che, non percependo alcun compenso, hanno fatto istanza direttamente al Comune per ottenere la liquidazione dei compensi. Resterebbero da pagare, duque, solo 15mila euro. ‘In più – ha spiegato il sindaco – non pagano l’affitto, né le utenze: prima di fare queste sceneggiate si sarebbero dovuti sedere con l’amministrazione, per cercare una soluzione, ma non è successo. Se fossero venuti da me, avrei sollecitato un pagamento. In più hanno incontrato il dirigente del settore Finanze, che ha garantito che ci sarebbe stato un riconoscimento dei debiti fuori bilancio per poter effettuare il pagamento’. Quanto alle paventate rappresaglia, ora il Comune rivendica il canone di locazione: ‘Non hanno mai pagato – spiega il primo cittadino – chiederemo di saldare l’affitto: se non lo faranno, procederemo con lo sfratto'”.