“Questa amministrazione ha fatto? Ha fatto male“. Gennaro Luciano attacca frontalmente il sindaco uscente nell’ultimo intervento prima della tornata elettorale di domenica. I sostenitori di Partito Democratico, Sinistra per San Salvo e Città Futura arrivano nel momento di deflusso della piazza da parte del centrodestra. Stesso show anche in questo caso: ingresso in colonna con bandiere e cartelli di sostegno.
Scelta diversa, invece, per il comizio. Sul palco non ci sono i candidati, ma salgono in tre: lui, Angelo Pollutri e il primo cittadino di Vasto, Francesco Menna. L’intervento si apre con la consegna da parte della candidata Gabriella D’Angelo di una tela raffigurante tutto lo staff: “Tu dici di aver scelto ognuno di noi, ma ognuno di noi ha scelto te con convinzione”.
Ad aprire le danze è il sindaco vastese: “Questa città ha avuto una classe politica gloriosa, deve tornare a essere centrale. Gennaro, un amico, ha fatto una campagna elettorale non velenosa, non ha fatto comizi per denigrare, ma per osare”.
Decadenza e comunicati – La palla passa poi al candidato sindaco che tranquillizza la competitor del centrodestra: “Che la Magnacca non vinca al primo turno è certo, lo dice la politica”.
“Dove è finita la credibilità di questa città – ha continuato – Decadenza e degrado della zona industriale sono nostri simboli. La voglia di far progredire questa città non c’è più e la colpa è sempre per colpa di quelli di prima o di un complotto. Il mio impegno è assumermi le responsabilità. Quelli di prima, 5 anni fa, hanno lasciato un saldo di cassa positivo, un comune in salute, infatti nessuno ha avuto da ridire nulla”.
Un’amministrazione fatta più di comunicati e apparenza che di atti concreti quella dipinta da Gennaro Luciano: “La vita amministrativa non è un selfie. San Salvo non ha avuto un buon sindaco, ma un ottimo addetto stampa. Io dico meno inchiostro e più lavoro“.
Scheletri nell’armadio – Se dal palco del centrodestra Tiziana Magnacca ha richiamato gli scheletri nell’armadio di Pd & Co. (con riferimenti soprattutto a Boschetti), Luciano ha replicato rispolverando le crepe che hanno percorso quest’amministrazione: “Devo chiedere al sindaco dove sono finiti i simboli di partito di centrodestra? Dove sono Angiolino Chiacchia, Fernando Artese, Nichi Argirò e Filomena D’Addario? Questa è una maggioranza lacerata, mutilata”.
Le proposte – Poi gli intenti per l’eventuale mandato da sindaco di San Salvo: “La prima cosa che farò è chiamare Leombroni, commissario Arap, e il presidente della Provincia per la zona industriale. Dovete sapere che la Regione ha stanziato 200mila euro per la pulizia del fosso Buonanotte, il Comune di San Salvo ha chiesto di poter appaltare i lavori e non lo fa ancora; lo farà stanotte? Con Cupello si potrà stilare un patto perché noi abbiamo le imprese e loro il territorio”.
“Per il centro storico ho tre ingredienti – ha continuato – detassazione per le nuove attività, incentivi per quelle già esistenti e un nuovo piano della viabilità. Su questo punto studieremo le soluzioni migliori per via Madonna delle Grazie, via Duca degli Abruzzi e non solo. A scegliere saranno i cittadini. Per la marina c’è da potenziare il biotopo, intuizione di quelli di prima. Istituirò uno sportello per le politiche europee“.
“Nel primo consiglio comunale proporremo un marchio per la frutta, di concerto con l’Euro Ortofrutticola. Per il teatro comunale fare un mutuo e lo completeremo così come il parcheggio coperto. Chiedo a Lippis: che fine ha fatto il concorso di idee? Ci sarà un assessorato per lo Sviluppo economico, la Pesca e l’Agricoltura. Nei primi 100 giorni ci sarà la verifica di tutte le scuole, non solo dal punto di vista sismico. Una scuola sicura è anche una scuola dove non piove dentro come succede in via Verdi”.
Infine, l’apertura a una nuova stagione del centrosinistra: “Mi candido a due ruoli: sindaco e leader provvisorio del centrosinistra. San Salvo senza centrosinistra non è San Salvo. La Magnacca ha scelto l’anonimato, io ho scelto il centrosinistra”.