Abitanti e commercianti di via Adriatica chiedono al Comune di eliminare la pavimentazione di piazza San Pietro per realizzare un’area verde, che sono disposti personalmente a curare e tenere pulita.
“A nome del comitato dei residenti e degli operatori di Via Adriatica, esprimo il più alto senso di gratitudine al sindaco di Vasto, alla amministrazione comunale, al dirigente dell’Ufficio servizi, i quali da molti giorni hanno avviato una azione di risanamento della rete idrica e fognaria di Piazza San Pietro, – unica piazzetta storica per originalità e bellezza archeologica e che ospita il portale dell’anno XI dopo Cristo. Un vero e sentito ringraziamento agli operai che coralmente hanno, e stanno ripristinando, dopo un inverno rigido e rovinoso le grate di protezione della aiuola della piazzetta in piu parti arrugginite”.
Lo dichiara Paola Buda, portavoce del comitato San Pietro, composto da Ivo Menna, Oreste Menna, Marilena Caramanico, Patrizia Chiavaro, Elena Pepe, Salvatore Toscano, Gilda Pollutri, Filippo Cascioli, Enzo Ronzitti, Maria Pia Molino, Cesario Chiacchietta, Antonietta Esposito, Francesco Esposito, Lilla Zappetti, Armando Falchi, Cesario Pavone, Angelo Pavone e Angelo Di Marco.
“Siamo certi – scrivono in un comunicato – che possa essere accolta la richiesta da noi inviata alla amministrazione e al Sindaco di Vasto circa lo smantellamento delle basole massicce e pesanti che insistono su una area delicata e fragile dal punto di vista idrogeologico sostituendolo con una area verde come storicamente realizzata di cui il comune ha ampia documentazione fotografica, facendo rilevare che circa seicento tonnellate di peso insistono su questa area e che stanno provocando fenditure e scollamenti dei cordoli di pietra che la circondano, per non parlare di dissesti di scoscendimento sono evidenti a occhio nudo. L’investimento economico ci pare poco rivelante. Ma vogliamo anche proporre alla amministrazione che, ove si realizzasse una area verde, sostituendola alla attuale copertura di basole, il comitato si farebbe carico di investimenti e manutenzione dell’area verde che andrebbe a sostituire la attuale. Come deliberato da diversi Comuni italiani noi adotteremmo l’area a nostre esclusive spese, rimanendo a carico del Comune solo lo smantellamento e un eventuale progetto di risanamento e smantellamento della attuale copertura in basole. Questi interventi di cui siamo portatori non solo eliminerebbero il peso che insiste su una zona che ha subito una devastante frana nel 1956 e che ancora ne porta i segni e le ferite, ma contribuirebbero a definitivamente recuperare stabilità e tranquillità ai residenti e agli operatori turistico-commerciali”.