“Questa sera, in consiglio comunale, è stata approvata l’adesione alla rete Sprar. Sono orgogliosa di aver scritto, insieme alla mia amministrazione e ad alcuni consiglieri di minoranza, una pagina cosi importante, di estrema sensibilità e attenzione verso il più debole”. Così Dora Bendotti, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lanciano, commentava a consiglio comunale appena concluso, il voto in aula che ha scelto di aderire allo Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) e che, dopo il bando, porterà in città fino a 90 migranti.
“La differenza con il Cas (Centro Accoglienza Straordinaria, ndr) che c’è oggi a Villa Elce non è solo in termini numerici. – spiega la Bendotti – Se, infatti, nel Cas arrivano i migranti ‘senzo filtro’, allo Sprar può aderire solo chi ha già ricevuto lo status di rifugiato ed entrare quindi nel programma che prevede assistenza, aiuto ed inclusione per questi sfortunati ragazzi”.
Con una delibera di Giunta e con la presa d’atto di ieri, lunedì 29 maggio, del consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza, di Paolo Bomba e Gabriele Di Bucchianico (astenuti Graziella Di Campli, Tonia Paolucci, Riccardo Di Nola e Antonio Di Naccio), Lanciano lascia la rete dei Cas ed entra in quella Sprar. “Stiamo vivendo un momento molto difficile a livello internazionale – commenta l’assessore Bendotti – e non possiamo girarci dall’altra parte e fare finta di niente. In più, se non aderissimo a questa rete, potrebbero arrivarne molti più di 90, con l’apertura di nuovi Cas, – spiega – mentre così, Lanciano sarà considerata ‘satura’ e la Prefettura non potrà più assegnarci nuovi migranti”. Una duplice finalità, quindi, l’adesione allo Sprar. In primo lungo per motivi umanitari ed inclusività ed in secondo per avere un maggiore controllo sui flussi in arrivo.
Ma tecnicamente come funzionerà e cosa cambierà? “I migranti non arriveranno domani e potrebbero anche non essere 90, ma meno – riferisce l’assessore – ed il tutto sarà subordinato ad una gara di evidenza pubblica europea che assegnerà il lavoro ad una cooperativa”. Il bando sarà per un affidamento di 3 anni per un ammontare di 3,5 milioni circa (si parla di circa 35 euro pro capite, al giorno, per tre anni, ndr) e la cooperativa avrà anche l’onere di trovare i locali adatti per ospitare i rifugiati che arriveranno, anche non tutti nella stessa struttura. La permanenza nello Sprar è prevista per un massimo di 18/24 mesi.
In ultimo, i ragazzi che oggi vivono nel centro di Villa Elce resteranno a Lanciano solo se acquisiranno lo status di rifugiato, altrimenti dovranno andare via.