Quali sono le intenzioni del sindaco di Lanciano Mario Pupillo, rispetto alla proposta di istituire una Commissione di Studio congiunta con Vasto, per la salvaguardia dei tribunali delle due città? Se lo chiede il gruppo consiliare Libertà in Azione, visto che a distanza di oltre due mesi dalla lettera aperta (indirizzata anche al sindaco di Vasto) in cui veniva lanciata l’iniziativa, dal primo cittadino frentano non è arrivata ancora alcuna presa di posizione ufficiale.
“Nei giorni immediatamente successivi a quella lettera – spiega il capogruppo Tonia Paolucci, che ha depositato un’interrogazione insieme ai consiglieri Riccardo Di Nola e Antonio Di Naccio – sembrava che Pupillo fosse finalmente uscito dal suo letargo amministrativo e politico. E invece, come al solito, dobbiamo registrare l’ennesimo nulla di fatto da parte del sindaco e della sua maggioranza. Un atteggiamento gravissimo, soprattutto alla luce degli episodi degli ultimi giorni, che hanno dimostrato come Lanciano non sia più una città sicura. C’è bisogno di presidi di sicurezza come il tribunale, ma alla nostra amministrazione comunale sembra non interessi nulla“.
La proposta di Libertà in Azione, portata avanti insieme a Francesco Prospero, capogruppo al consiglio comunale di Vasto della lista Progetto per Vasto, prevede l’istituzione di un tavolo di lavoro con la partecipazione del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, del sottosegretario alla giustizia Federica Chiavaroli, dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio, degli ordini degli avvocati e dei commercialisti. Obiettivo è arrivare alla formulazione di una proposta di legge di modifica della normativa sul riordino della geografia giudiziaria, in cui venga previsto l’accorpamento dei tribunali di Lanciano e Vasto.
“Lo slittamento al 2020 della chiusura dei nostri tribunali – continua la Paolucci – è una grande opportunità, perché ci dà il tempo di individuare strade alternative per scongiurare la soppressione di un servizio fondamentale non solo per il diritto alla giustizia dei cittadini che vivono nella parte meridionale dell’Abruzzo (già penalizzati da tagli in tutti i settori della pubblica amministrazione), ma anche perché intorno alla presenza del tribunale gira un’economia alla quale non possiamo rinunciare”.
Per Libertà in Azione, il silenzio di Pupillo non ha alcuna giustificazione. “Non vorremmo – precisa ancora la capogruppo – che il nostro sindaco abbia scelto la strada dell’attendismo: aspettare cioè che da qui al 2020 accada qualcosa per gentile concessione del potente di turno, o che magari intervenga una ulteriore proroga che altro non farebbe che aumentare l’incertezza sul proprio futuro anche dei tanti professionisti le cui attività dipendono proprio dal tribunale. Chi sceglie di fare il sindaco non può prescindere dal difendere il proprio territorio, anche a costo di mettersi contro qualche compagno di partito”.