Dopo Torino di Sangro, San Salvo e Pescara, arriva a Vasto, presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, il tuor della cantautrice sansalvese Lara Celenza, che così anticipa l’uscita del suo ultimo album Fòrte e gendìle, prevista per il 9 giugno.
Come facilmente intuibile dal titolo, in Fòrte e gendìle – album realizzato in circa due anni – Lara Molino ha dato espressione e nuovi abiti alla tradizione abruzzese, con pezzi in dialetto, quasi tutti originali e qualche inevitabile omaggio al folklore. Il tutto impreziosito dal violino e dalla viola di Michele Gazich, una vecchia conoscenza del pubblico vastese, che ha anche prodotto il disco scritto dalla cantautrice sansalvese in collaborazione con il padre, il poeta Michele Molino, il quale ha anche prestato la propria voce in alcune tracce.
La dedica di Lara Molino, per questo ultimo lavoro in cui ha voluto percorrere le polverose strade del dialetto, è “a tutte le donne del mondo, esortandole a credere sempre in se stesse; e alla mia meravigliosa terra d’Abruzzo, agli abruzzesi emigrati all’estero, ai nostalgici che ricordano con tenerezza i tempi passati, le nostre usanze e tradizioni, e ai giovani che non le conoscono affatto”. Un lavoro che, come sottolineato da Michele Gazich parafrasando se stesso, rappresenta “una crepa in un centro commerciale”.