Sabato 27 maggio, alle ore 9, i fasci littori presenti sulla facciata del teatro Fenaroli saranno coperti. E’ durata un mese circa la protesta degli organizzatori del Mese della Resistenza e, tra presidi e raccolta firme, sono riusciti nel loro intento: chiudere una polemica che si protraeva ormai da anni sulla presenza dei fasci “posticci” sul teatro comunale.
“Dalle 19 in poi… festa! – comunicano i promotori della raccolta firme – Quella di fronte al teatro sarà una serata all’insegna della cultura libera ed antifascista, che abbiamo pensato come uno ‘spazio aperto’ al contributo di chiunque: letture, rappresentazioni teatrali, musica e qualunque altra manifestazione possiate immaginare e realizzare”.
Ma se da una parte c’è la felicità di chi attendeva questo momento, dall’altra non si è fatta attendere la risposta di CasaPound.
“Teatro Fenaroli: Pupillo = ISIS”. Questo lo striscione, a dir poco provocatorio, affisso da CasaPound Italia per protestare contro l’assenso dato dal sindaco Pupillo alla rimozione dei fasci littori dalla facciata del teatro Fenaroli, sposando la petizione promossa da alcune associazioni.
“Riteniamo incredibile che il primo cittadino dia il suo appoggio ad una simile iniziativa, paragonabile per la volontà di rimuovere la storia della nostra città per finalità ideologiche alle demolizioni dei siti archeologici siriani ed iracheni da parte dell’ISIS. – afferma in una nota Marco Pasquini, responsabile lancianese di CasaPound – I fasci posti sulla facciata del Fenaroli sono lì a testimoniare un periodo storico della nostra città, che questo piaccia o meno – prosegue Pasquini – non sarà certo una petizione firmata da 430 persone, che anche se fossero tutte lancianesi rappresenterebbero solo una piccola frazione della popolazione cittadina, a legittimare la provocazione messa in atto il 25 aprile, con la copertura dei fasci con un telone, che siamo fieri di aver fatto rimuovere dalle autorità competenti. Come CasaPound Italia, – conclude la nota – ci mobiliteremo contro questo sfregio al patrimonio architettonico ed alla memoria di Lanciano da parte di una sinistra che ha ormai abbandonato qualsiasi battaglia sociale per assurde espressioni di odio ideologico con decenni di ritardo”.