Per gli studenti di Casalbordino quella di oggi è stata una giornata all’insegna della legalità nel ricordo di Giovanni Falcone, di cui ricorrono i 25 anni dalla morte nell’attentato di Capaci, e di Paolo Borsellino, che venne ucciso il 19 luglio dello stesso anno. Un bel progetto curato dalla professoressa Maria Laura Di Prato si è concluso questa mattina con i ragazzi della scuola media che hanno incontrato il procuratore della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio, e il commissario capo di Vasto Fabio Capaldo. Con loro anche il sindaco Filippo Marinucci e l’assessore all’istruzione Carla Zinni, Nadia De Risio, vicaria del dirigente scolastico Tosone e i rappresentanti di carabinieri e polizia municipale e delle associazioni combattentistiche. “La legalità deve essere difesa da tutti – ha detto l’assessore Zinni – attraverso piccole scelte di seguire le regole nella vita di tutti i giorni”.
Decidere da che parte stare. Giampiero Di Florio, nel parlare del magistrato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992, lo chiama per nome. “Giovanni non è fuggito davanti al pericolo che lo seguiva. Aveva l’amore per le istituzioni, per la società, per la sua regione e il nostro Stato. Credeva che qualcosa poteva essere cambiato con il rispetto delle regole, con la costituzione del pool antimafia, facendo venire fuori i risvolti economici della mafia”. Il procuratore, nel suo intenso intervento, ha descritto Falcone e Borsellino come “due giganti della storia italiana, due eroi del nostro tempo”. Ha spiegato che “molti magistrati si sono formati nella speranza di emulare Giovanni e Paolo. E ogni mattina, quando entro in udienza, il mio pensiero va a loro”. E se “il ricordo svanisce”, ben altra cosa è la memoria, “qualcosa di più di un ricordo. La memoria ci deve far decidere ogni giorno da che parte stare”. Di Florio, rivolgendosi ai ragazzi, ha detto: “Ci sarò sempre in questi incontri per parlare di legalità, specialmente se mi chiamate voi studenti. Non ci sarò più in quei luoghi dove la legalità non viene praticata, dove una prescrizione viene sbandierata come una sentenza di assoluzione. Non metterò più la mia faccia in quei luoghi dove l’illegalità viene fatta passare per legalità”. Il suo è un messaggio anche a chi amministra la cosa pubblica. “Gli amministratori devono avere sempre chiaro l’articolo 54 della Costituzione su come bisogna porsi di fronte all’amministrazione. Vedo troppe cose che non vanno bene, come gli appalti spacchettati per stare sotto la soglia dell’affidamento diretto per dare i lavori sempre ai soliti amici degli amici, ripagando con consulenze verso quelli che hanno fatto lobbing”.
Il coraggio di andare contro corrente. Di legalità parla anche il commissario capo di Vasto, Fabio Capaldo. “Dovete impegnarvi ogni giorno ad aiutare il diverso, il più debole, quello che gli altri prendono in giro. Solo se oggi, alla vostra età, rispettate le regole della minima convivenza civile potrete contribuire a rendere questa società migliore”. Il dirigente del commissariato ha poi espresso apprezzamento per l’iniziativa della scuola. “Credo molto in voi ragazzi, in queste attività che portate avanti e in cui vi impegnate”. E poi un messaggio: “Oggi è un eroe chi alla vostra età è in grado di andare contro corrente, di distinguersi dalla massa quando questa commette qualcosa di sbagliato”.
Falcone non era un super-eroe ma un eroe. È l’intervento di Damiano, attivista pescarese di Libera, a concludere l’incontro a scuola. “Noi non ci ricordiamo di Giovanni Falcone come persona ma ci ricordiamo di lui per le sue idee. Lui non era un super-eroe ma era un eroe. E un eroe non è una persona che non ha paura, anzi, lui stesso diceva di stare lontani da chi dice che non ha paura perchè sono persone incoscienti. Un eroe è una persona che ha paura ma nonostante questo capisce che non deve guardarsi indietro e combattere. Non dobbiamo lasciare cadere nel vento quello che lui ci ha insegnato ma essere consapevoli che tutto va bene quando ci si unisce”.
Gli studenti della scuola primaria e secondaria hanno poi formato un corteo con striscioni, palloncini e bandiere recanti le frasi celebri dei due magistrati siciliani per raggiungere il parco della Convivialità che, come annunciato dal sindaco Marinucci, cambierà nome in Parco della legalità Falcone e Borsellino. Qui è stato piantato un ficus magnolia, come quello di via Notarbolo a Palermo, donato dal vivaio De Laurentiis di Casoli. “Ci uniamo in un giorno simbolo alle manifestazioni che si svolgono in Sicilia e in tutta Italia – ha detto Marinucci – per ricordare e legare la cultura e la legalità. Siamo consapevoli che non vi può essere storia se si dimentica il contributo dato da quanti si sono sacrificati per valori tanto nobili”.
Sulle note dell’inno di Mameli i ragazzi hanno poi lanciato in volo decine di palloncini su cui ognuno aveva scritto una frase, frutto delle riflessioni fatte a scuola. È stato l’ultimo omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino la cui memoria resterà viva anche attraverso l’albero di cui i ragazzi saranno chiamati ad essere custodi.