Essere svegliati nel cuore della notte dal vicino preoccupato, trovare la stanza a soqquadro e il proprio figlio di quasi due anni narcotizzato che non risponde agli stimoli. È la terribile esperienza vissuta da una famiglia residente a San Salvo in via Cairoli, in pieno centro, nella notte tra lunedì e martedì.
I ladri hanno agito intorno alle 2, sono entrati nell’appartamento al pian terreno e dopo aver narcotizzato l’intero nucleo famigliare (anche una sorella in visita), hanno portato via alcune borse, del denaro, oggetti in oro e le chiavi dell’auto, un’Audi A6 parcheggiata in strada, con la quale si sono dati alla fuga per poi abbandonarla.
A raccontare quei terribili momenti a zonalocale.it è Michela: “Io, mio marito e mio figlio viviamo in un appartamentino in affitto a San Salvo al pian terreno di via Cairoli. Siamo stati svegliati verso le 2.30 dal vicino di casa che ci ha avvisati del furto d’auto: ci ha chiamati per circa mezz’ora senza riuscire a svegliarci. Appena sveglia ho visto mio figlio di 23 mesi, che dormiva in mezzo a noi, rigirato con i piedi verso il cuscino. Mi sentivo stordita, mi girava la testa e accusavo un forte bruciore alla gola, inoltre avevo le labbra gonfie, un sapore amaro in bocca e le guance addormentate.
I cassetti del comò e del comodino erano aperti e il loro contenuto rovesciato a terra. Nel cercare i vestiti mi sono accorta che non erano più dove li avevo lasciati, la stessa cosa per quelli di mio marito. Una volta fuori, il nostro vicino ci ha riferito del furto dell’auto; la madre, che abita dalla parte opposta alla nostra, aveva sentito armeggiare e da una finestra ha visto due persone che venendo scoperte sono fuggite a bordo della nostra automobile.
Abbiamo controllato l’abitazione scoprendo così che ci avevano rubato la chiavi dell’Audi che avevo poggiato la sera prima sul tavolo. Inoltre, mancavano la mia borsa che conteneva documenti personali miei e di mio figlio e del denaro, la borsa di mia sorella che ci era venuta a trovare (contenente documenti e il denaro della chiusura giornaliera del suo locale), il marsupio di mio marito (con le chiavi della sua officina) e alcuni oggetti in oro.
Quando sono arrivati i carabinieri, siamo andati al pronto soccorso di Vasto perché non riuscivo a far svegliare mio figlio, ogni tentativo è stato vano. L’ipotesi di essere stati narcotizzati ci è poi stata confermata dai medici dell’ospedale che hanno visitato mio figlio.
L’auto è stata poi ritrovata abbandonata. È stata un’esperienza bruttissima che non auguro a nessuno. La sensazione di essere narcotizzati è paragonabile al risveglio dopo un’operazione che richiede l’anestesia totale. Non hanno scrupoli per nessuno, neanche per i bambini. Per fortuna nostro figlio ora sta bene. Il mio appello è quello di prestare la massima attenzione anche e soprattutto in casa propria perché non si può stare tranquilli neanche lì”.