“Da qualche settimana, raccogliendo la provocazione artistica di Nicola Antonelli, abbiamo costruito un percorso di mobilitazione e sensibilizzazione sulla questione dei fasci littori sulla facciata del teatro. Insieme a noi, si sono messe in moto decine di persone entusiaste, solidali e anche un po’ arrabbiate”. Così gli organizzatori del Mese della Resistenza, a quasi 30 giorni dalla performance artistica di Antonelli (QUI l’articolo) proseguono il loro percorso che promuove l’eliminazione dei fasci dalla facciata del teatro Fenaroli, cercando di coinvolgere anche la società civile.
“La settimana scorsa abbiamo fatto assemblea. Ne eravamo tanti. Alcuni erano anche esponenti della maggioranza. Loro, e ci hanno assicurato di parlare anche per il sindaco e per tutta la maggioranza, – spiegano in una nota – sostenevano che l’amministrazione sarebbe stata dalla nostra parte. Gli abbiamo fatto notare che non sarebbe bastato. No, perché è troppo facile approfittare delle situazioni. Troppo facile godere delle passerelle che qualcun altro, rischiando anche di finire denunciato, vi ha offerto. Pensiamo piuttosto che la bellezza di quest’atto sia la sua natura popolare”. Così è partita una raccolta firme che sarà ufficialmente consegnata all’Amministrazione per “far sentire la voce delle persone”.
“Perché se è vero che non possono essere i fasci sul teatro la priorità nella gestione della cosa pubblica, è anche vero che un gesto simbolico è spesso capace di adoperare trasformazioni culturali che migliorano il benessere di una comunità. – si legge nella nota – Ci occupiamo di cultura e di resistenza da qualche anno, ci siamo ritagliati il nostro spazio in città. E abbiamo imparato negli anni che invece è spesso proprio la cultura che differenzia una comunità che cresce da una che subisce. Il clima stagnante in città – dal punto di vista non solo culturale ma anche economico e sociale – deriva proprio da una visione politica ristretta, che non è capace di fare comunità e di costruire attorno a quella comunità un’alternativa allo spopolamento e all’impoverimento del territorio. Riteniamo ci sia una via antifascista per ogni cosa in politica. A partire dalla facciata di un teatro per finire con la programmazione politica del futuro di una città”.
Per questo motivo il prossimo venerdì 19 maggio i firmatari si presenteranno in presidio sotto il Palazzo Comunale per presentare l’istanza prodotta e le firme raccolte. “Con noi ci saranno artisti, musicisti e teatranti che coloreranno la nostra azione politica. – dicono – Proprio perché pensiamo ci sia una via antifascista per ogni cosa. E la cultura è la prima medicina alle derive nazionaliste che vediamo in tutta Europa, e che lo scorso anno – per qualche settimana – abbiamo rischiato di subire anche a Lanciano”.