“Siamo al turismo sanitario”. E’ l’amara constatazione di una donna di 80 anni, Mara Padula, che scrive una lettera alla Asl e ne chiede la pubblicazione per informare l’opinione pubblica sulle visite che deve sostenere: quattro accertamenti in quattro ospedali diversi.
“Risiedo da poco più di un anno a Vasto, dove mi sono trasferita dopo aver accertato la presenza di un’unità ospedaliera comprendente i reparti relativi a patologie da cui sono affetta. Ho avuto un infarto ventricolare anteriore sinistra e un carcinoma vescicale con cistectomia radicale.
Data l’età (80 anni) soffro anche di altri disturbi vari.
L’anno scorso in luglio ho prenotato per una ecografia addominale che devo effettuare periodicamente (6/12mesi) che mi è stata programmata per il 28 dicembre 2018 (2 anni e mezzo)
Ho naturalmente dovuto chiedere al medico di inserire una priorità. Da Vasto all’ospedale di Gissi.
In questo periodo devo ricominciare i controlli: esofagogastroduodenoscopia a Lanciano. Nuova eco addome a Gissi. Visita di gastroenterologia a Ortona. Oggi telefono per una RM rachide lombosacrale e cervicale e mi propongono Chieti.
Siamo al turismo sanitario.
Mio marito – mio coetaneo e anche lui con problemi – è costretto ogni volta ad accompagnarmi in auto, oltretutto con costi che dovrebbero a questo punto essere sostenuti dal Servizio sanitario nazionale.
Ora per l’ultima prenotazione che allego e per la quale ho rifiutato Chieti, chiedo che venga fissata in tempi accettabili a Vasto” ma, “ove questa non venisse così predisposta, mi rivolgerò ad un legale per iniziare un’azione nei confronti di chi (Ministero della Salute o Asl 2 Abruzzo) venga ritenuto responsabile della inadeguatezza del servizio”.